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ZAPPULLA E GIBELLINO SUL VIADOTTO DI TARGIA: MA CHE COMBINA ITALIA?

Rep: “Siamo letteralmente sconcertati dal rischio che l’attuale bretella di collegamento da provvisoria diventi definitiva” – lo dichiarano Pippo Zappulla e Ninni Gibellino segretario regionale e cittadino di ArticoloUno. “La realizzazione della struttura di collegamento della Targia, infatti, rimane una infrastruttura fondamentale per garantire la sicurezza, le norme fondamentale di protezioni civile, il diritto alla mobilità in sicurezza per i siracusani e non solo” – affermano Zappulla e Gibellino. “Perché il Sindaco Italia ha concertato con il governo regionale l’abbattimento del vecchio ponte e non, invece, come previsto, annunziato e conclamato la realizzazione di una moderna, adeguata e sicura via di accesso e di uscita da Siracusa? Cosa significa questo? che fine hanno fatto i 6 milioni di euro a suo tempo disponibili per realizzare la struttura definitiva?” – domandano i due esponenti di ArticoloUno.  “E con estrema chiarezza affermiamo di diffidare dalle presunte garanzie dell’Assessore Falcone. Dopo troppi anni di attesa e a meno di un 1 anno dalle prossime elezioni regionali è ragionevole non fidarsi. Allora basta parole e promesse: Falcone e Italia dichiarino che le risorse sono ancora disponibili e ufficializzino un cronoprogramma da cui si evinca la concreta possibilità che dopo l’abbattimento si possa davvero ricostruire la struttura in tempi certi e definiti. Il non avere il Consiglio Comunale in carica non giustifica – dichiarano Zappulla e Gibellino –  l’assenza di comunicazione alla città perché parliamo di un’opera fondamentale per la vita, per il lavoro, per il collegamento a partire dall’area industriale ed è inaccettabile che   decisioni così importante   possono essere assunte in splendida solitudine dal Sindaco e dalla sua giunta”.  “Speriamo proprio che il sindaco non contribuisca a privare un’intera comunità di una struttura davvero indispensabile per garantire il diritto alla mobilità in sicurezza. Da quell’imbuto passano migliaia di macchine e l’uscita Nord da Siracusa rappresenta un’opera di irrinunciabile strategicità per garantire la protezione civile per tutta la città. Nessuno si può arrogare l’arbitrio – concludono Zappulla e Gibellino – di decidere sui diritti e sulla pelle dei siracusani, da Italia i cittadini pretendono risposte chiare, certe e trasparenti”.