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LA STRADA DEL VINO E’ QUELLA GIUSTA

Con la votazione finale approvata nel corso del Consiglio Comunale di venerdì 24 marzo si è concluso finalmente il lungo e tribolato iter che ha permesso al comune di Siracusa di associarsi alla Strada del Vino e dei Sapori del Val di Noto.

Ad essere doppiamente soddisfatto per questo prestigioso ingresso è il presidente dell’associazione, il dottor Sebastiano Gulino: “per prima cosa la Strada acquisisce il prestigio di vedere associato il primo comune capoluogo che fa così compagnia agli altri della provincia quali Noto, Pachino, Avola, Palazzolo Acreide e Rosolini oltre a Ispica in provincia di Ragusa ma, soprattutto – continua il presidente Gulino – ringrazio il Sindaco Giancarlo Garozzo e il Consiglio Comunale di Siracusa per questa scelta, chiara conseguenza della volontà da parte dell’Amministrazione aretusea di puntare con decisione sul settore dell’agricoltura e dell’agroalimentare di qualità che rappresenta in Italia il 4,1% della ricchezza totale e che vede la Sicilia protagonista con il 35% delle esportazioni, dato in costante crescita negli ultimi anni”.

 

La valorizzazione delle eccellenze del territorio, la possibilità di partecipare a fiere ed eventi di settore fornendo una grande vetrina per tutti gli associati, l’occasione importantissima di partecipare a bandi europei e non ultima la necessità sempre più pressante di fare rete nel territorio per creare sviluppo e capacità attrattiva: questi e tanti altri i vantaggi di far parte di un’associazione riconosciuta con legge regionale come la Strada del Vino e dei Sapori del Val di Noto, “una decisione che a Siracusa è arrivata – spiega ancora Gulino – nonostante alcune inspiegabili uscite di autorevoli esponenti politici che, nel definire la Strada come “associazione di bevitori che fanno cene d’elite”, hanno dimostrato nel migliore dei casi una grossa superficialità dovuta ad oggettiva carenza di informazioni se non, nel peggiore, voluta malafede per chissà quali scopi politici.

Auspicando che si tratti soltanto di ingenua ed oggettiva mancanza di conoscenza delle nostre attività – conclude il dottore Gulino – saremo lieti di invitare lo sparuto gruppo degli scettici in buona fede ad una delle nostre iniziative, in modo da far loro toccare con mano come il futuro della nostra economia non possa ormai prescindere in nessun caso dalle eccellenze dei nostri produttori”.