STEFANO PALASCIANO, L’UOMO MORTO DI SOLITUDINE
Fra poche settimane saranno passati due anni dalla prematura scomparsa di Stefano Palasciano e oggi lo vogliamo ricordare come uomo che ha sofferto molto di solitudine e di tante amarezze, ultima, terribile, quella della figlia che non riusciva a vedere da tanto tempo. L’apparenza di Stefano era gioiosa, sorrdivea sempre, da compagnone, con trovate fantasiose al limite della credibilità. Ne inventava tante e aveva fatto di tutto per scacciare il demone della solitudine che lo torturava da sempre. Faceva il volontario per i diseredati, ma aveva fatto anche il mago. Lo incontravo spesso e lo ascoltavo sempre con piacere, era divertente, allegro, amaramente allegro. Quando gli dicevo di stare attento che stava facendo un’altra cazzata si sbellicava dalle risate. Eppure la solitudine non lo ha mai mollato per un momento, fino all’ultimo. E’ morto da solo in ospedale, senza nessuno che gli stringeva la mano.