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ARCHITETTO SALVO: I RISULTATI CHE OTTIENE SIRACUSA SONO SEMPRE INFERIORI ALLE SUE EFFETTIVE POSSIBILITA’, CHE SONO ENORMI, SCONFINATE

In redazione raccogliamo la testimonianza di Alessandro Salvo, siracusano doc, di professione architetto.
Architetto Salvo, da molti anni abita tra Roma, Bologna e Firenze. Cosa l’ha portata fuori Siracusa e se e quanto la nostra città le è rimasta nel cuore.

Sono andato via da Siracusa nel 1982, per motivi familiari. Sono andato a vivere a Roma ma la mia città mi è rimasta per sempre nel cuore. E’ un luogo che amo fortemente ed al quale mi sento profondamente legato. Diversi anni fa ho comprato una piccola casa in Ortigia, proprio perché non si dissolva mai questo legame, un posto dove le mie figlie Fiorentine potranno tornare anche quando io non potrò più.

Torna regolarmente a Siracusa o preferisce altri luoghi come meta delle sue vacanze?

Per le vacanze torniamo spesso, anche se non regolarmente, dal momento che un anno fa è scomparso anche mio padre. Nonostante la nostra casa delle vacanze sia sull’isola del Giglio le mie figlie la scorsa estate hanno chiesto espressamente e con forza che venissimo a trascorrere almeno una settimana in Sicilia, della quale al momento apprezzano il clima, il mare, il cibo e la “tranquillità” con la quale accadono le cose.

Qual è il luogo di Siracusa, tra tutti, che ama ricordare quando si trova a Firenze o altrove?

Inutile dirlo che, a parte i monumenti,  il luogo che amo di più ricordare è Ortigia. La piazza del Duomo, la Marina, dove trascorrevo indimenticabili serate da bambino a pattinare o in bicicletta ed i giardini di Fonte Aretusa, che ritengo siano un posto incantato. Su quest’isola io e mia moglie abbiamo concepito la nostra prima figlia, durante una indimenticabile vacanza primaverile di 14 anni fa.
Rispetto al passato, anche come architetto, come sta cambiando la città?

Rispetto al passato, il mio passato, quello degli ultimi 35 anni,  è innegabile che la città sia cambiata profondamente ed in meglio. Su questo argomento potrei iniziare una polemica lunghissima che sfocerebbe nella retorica negativista sulla città, sulle varie amministrazioni che in questi anni si sono succedute e su alcune scelte scellerate riguardo alla pianificazione urbanistica, al recupero architettonico e quant’altro. Mi limito ad un semplice epitaffio che forse riassume la filosofia con la quale alla fine qualsiasi buon proposito trova un esito nella sua effettiva realizzazione, “approssimazione”. Purtroppo i risultati non sono quasi mai proporzionati alle effettive potenzialità, enormi, sconfinate ed assurdamente non comprese dai “Siracusani” , che questa città, tutta, ancora possiede.
Dal suo punto di vista, cosa funziona e cosa andrebbe migliorato? Se fosse Sindaco della citta’, chi o cosa manterrebbe e chi o cosa manderebbe a casa su due piedi.

Mi ricollego a quanto appena detto, migliorerei quindi tutto ciò che riguarda i servizi e l’accoglienza al turismo, il turismo come risorsa primaria per questo territorio. Questa è una città che si fa pubblicità da sola in tutto il mondo, per fortuna, le amministrazioni godono spesso di meriti che francamente credo non si siano guadagnati sul campo ma dei quali godono nei termini di “luce riflessa”, in questa città che come dicevo brilla di luce propria.
Imposterei quindi per Siracusa una amministrazione con un sistema fortemente “meritocratico”, iniziando ovviamente dal Primo cittadino, dato che il cattivo, come il buon,  esempio vengono sempre dall’alto.

Carmen Perricone