ELENA CALIGIORE: PER OGNI CANE CHIEDONO UN TOT, NON VOLONTARIE MA MERCENARIE
Il 3 novembre 2017 è stato firmato dall’Assessore alla Salute, on. Baldassare Gucciardi, il D.A. n. 2164, Servizio 10, della Regione Sicilia, concernente “Disposizioni per la corretta custodia e per la registrazione all’anagrafe degli animali d’affezione. Norme per la corretta movimentazione di cani e gatti”. Un decreto che si attendeva da tempo, necessario per tutelare gli animali d’affezione dal traffico oramai dilagante e dalla deportazione di queste creature verso regioni del Nord e verso l’estero. Il Decreto Assessoriale regolamenta quindi la movimentazione dei nostri animali d’affezione (cani e gatti) in partenza per altre regioni ed anche all’interno della stessa Regione Sicilia. Norme necessarie per evitare l’escamotage di trasferirli prima in altra provincia siciliana per poi farli partire, come è spesso accaduto, per altra destinazione. E in particolare come stava per accadere con i cani del canile di Palermo, trasferiti dapprima in un canile lager a Ragusa da dove poi sarebbero partiti per mete ignote. Il suddetto Decreto Assessoriale fa proprio il principio introdotto dalla sentenza della Corte Europea di Giustizia del 3 Dicembre 2015 che ha classificato come movimentazioni commerciali, indipendentemente che generino profitto o meno, le movimentazioni oltre i confini nazionali, considerando attività economica anche il solo fatto che vengano rimborsate le spese di trasporto e di rifugio temporaneo o stallo. Vengono introdotte misure di controllo per rifugi seppure temporanei, chiamati comunemente stalli, dove vengono tenuti cuccioli e cani in attesa delle partenze. Rifugi e stalli che spesso diventano luogo di smistamento di cani e che prima di questo D.A. non erano sottoposti a controlli dell’ASP. Stalli dove spesso si registrano epidemie di gastroenterite e di cimurro, letali per i cuccioli oggetto di questa fiorente e sinistra attività economica intrapresa dalle cosiddette ‘Volontarie Autonome’. Queste sono pseudo volontarie che oramai si spingono a raccattare cuccioli per strada senza segnalarli immediatamente alla Polizia Municipale ed all’ASP, salvo poi diffamare le Istituzioni. Pubblicamente, queste pseudo volontarie proclamano che le istituzioni sono assenti e che loro ‘povere volontarie’ sono costrette a sostituirsi a chi di dovere dovrebbe salvare gli animali. Il suddetto D.A. va studiato ed interpretato in ogni suo rigo e vanno chiesti molti chiarimenti a chi lo ha emanato, la cosiddetta interpretazione autentica. Per il momento restiamo in attesa della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia e in seguito, così come si è fatto con le Linee Guida del Ministero della Salute, vi saranno senza dubbio le legittime critiche e si chiederanno chiarimenti e l’interpretazione ad opera dei Dirigente Generale ing. Giglione ed del dott. Virga, Dirigente del Servizio 10 dell’Assessorato alla Salute della Regione Sicilia. Il D. A. n. 2164 è sicuramente utile e assolutamente necessario perché oltre a regolamentare molti aspetti delle movimentazioni di cani e gatti, integra persino le Linee Guida del Ministero. Ciò al fine di poter arginare il fenomeno delle ‘furgonate’ o meglio di ‘trasporti in carenza dei requisiti dei mezzi’, di cani deportati dalla nostra Regione verso altre Regioni del Nord e verso l’estero. Non ultimo il caso del furgone fermato pochi giorni fa a Catania dalle Guardie Zoofile dell’ENPA. Il mezzo non era autorizzato/omologato al trasporto di animali da compagnia ed i cani erano stipati in gabbie sovrapposte e legate fra loro in maniera assolutamente inadeguata per affrontare un lungo viaggio che era partito da Palermo, passando da Catania e diretto a Milano. Città questa da dove proveniva il furgone e colui che lo guidava. In attesa di ulteriori approfondimenti sul Decreto suddetto riteniamo di dover sottolineare che tale provvedimento va assolutamente integrato per regolamentare le continue partenze di singoli cani intestati sempre alle stesse persone, volontarie autonome di Siracusa, oramai note perché spediscono frequentemente cuccioli, cani e gatti alle loro ‘comari in affari’ di Milano. Per ogni cane che spediscono, oltre alle spese di viaggio e dei vaccini, costoro chiedono una somma, un profitto di un tot a cane!! Mercenarie!!! Sicuramente non volontarie!!
Elena Caligiore