Politica

IL SINDACO DEL CGA E’ UN ANTIDEMOCRATICO. LUI E I SUOI ASSESSORI SARANNO DIMENTICATI NELLO SPAZIO DI UNA NOTTE

Damiano De Simone, parliamo di problemi di Siracusa. Fingiamo che Italia sia andato via o sia stato cacciato. Tu sei il nuovo sindaco e ti chiediamo di risolvere quello che l’ex sindaco  non ha saputo ne voluto risolvere. Cominciamo dal nuovo ospedale. Cosa faresti ora, subito, se tu fossi il sindaco?

Non mi intriga il “fingiamo” che io sia il nuovo Sindaco. Facciamo che io sono il Presidente della Consulta Civica di Siracusa, ma soprattutto un Cittadino Siracusano, ed in quanto tale, sono lieto di rispondere alle tue domande: La questione del nuovo ospedale pare procedere positivamente. La nomina del Prefetto di Siracusa quale Commissario per la realizzazione di tale fondamentale presidio sanitario è garanzia di solerzia e di massima attenzione al corretto e puntuale svolgimento di tutti i vari importantissimi e complessi aspetti procedurali della pratica. Ritengo sia dovere del Sindaco, quale massima Autorità sanitaria locale, quello di supportare il Prefetto in ogni aspetto del procedimento sia per quanto attiene al finanziamento, alla progettazione, alla materiale costruzione, alle strumentazioni ed insomma a tutto quanto necessario a dotare il nostro territorio di un ospedale moderno e funzionale. Penso inoltre che il Sindaco debba sin da ora preoccuparsi, in uno alla Asp,  della riconversione delle attuali strutture sanitarie (Umberto I e Rizza) che il piano regolatore del 2004 doto’ della possibilità di varie  destinazioni urbanistiche    (ad uffici, centro direzionale, ad attività residenziali, ricettive alberghiere, commerciali etc). Perché no? Anche a verde pubblico.  Un grande parco nel cuore della città. Deve infatti evitarsi che gli attuali ospedali diventino luogo di degrado e di abbandono.

Problema numero due, il lavoro. Con la crisi acuita dalla pandemia che può fare il sindaco per creare occasioni di lavoro a Siracusa?

La crisi socio-economica della nostra comunità, non nasce oggi, ma si trascina ormai da lungo tempo. La decadenza della zona industriale, le difficoltà nel settore agricolo, cosa nota, ed un settore turistico che stenta a decollare oggi compromesso ulteriormente dall’emergenza sanitaria in corso. Per reagire positivamente a tale situazione, occorre possedere una visione chiara e lungimirante della Città, che sia virtuosa e guidata da progetti che indichino la via d’uscita in virtù di una ripartenza immediata, in un quadro prospettico che inglobi i prossimi vent’anni. Nello specifico: il polo industriale, ad esempio, rappresenta ormai anche la storia dello sviluppo economico del nostro territorio. Un’azione di riconversione concettuale, fatto salvo il salvabile, premesso le dovute operazioni di bonifica in prospettiva di un rilancio ambientale, permetterebbe di tradurre i “ruderi” industriali ricavati, in destinazione turistico/culturale, da “vendere” come esperienza, o vacanza studio, in chiave turistica. Ma potremmo anche discutere su come progettare la nuova direttrice vocativa del territorio, indirizzata ad una economia agroalimentare che darebbe agio ad un importante piano occupazionale di ampia offerta. Riguardo alla Città, credo che il degrado che ormai la contraddistingue, sia fattore definitivamente acclarato, e ne parlo con vero dispiacere, considerate le antiche radici che ne difendono l’onore e la dignità. La città non è solo il  Centro Storico, “u Scogghiu”. Siracusa si estende ben oltre i “ponti”, motivo per cui l’attenzione deve essere rivolta anche agli altri quartieri che la compongono che, in una ottica di rilancio, darebbero sfoggio a bellezze paesaggistiche, come, ad esempio, la costa lungo il quartiere Mazzarrona, circondata dal magnifico tracciato delle antiche Mura Dionigiane, fino alla Tonnara, luogo ormai dimenticato, dal potenziale economico inestimabile. Una azione di riqualificazione determinante, quindi, per offrire un nuovo volto alla Città, sarebbe la direttrice verso cui indirizzare Siracusa ad un livello di vivibilità certamente superiore rispetto ai recenti risultati resi noti,  a partire, quindi, da una riorganizzazione del tessuto urbano, rendendolo accessibile e sicuro, capace di valorizzarne il paesaggio, ed offerente di servizi efficaci di rapida connettività con il resto della Città. Presupposti per un vero rilancio del commercio urbano.

Damiano De Simone, le strade ormai ridotte a pericolo pubblico numero uno e la quarzata delle strisce ciclabili in strade/budello di Siracusa

Le corsie ciclabili siracusane, realizzate sullo stesso modello Raggi, e definite da Calenda “frutto della stupidità amministrativa, di certo andavano realizzate dopo aver messo in sicurezza il manto stradale della Città,  ridotto a colabrodo. Piste ciclabili che restringono così drasticamente la carreggiata al punto da bloccare i soccorsi, soprattutto sanitari.

Il tuo predecessore ha avuto pessimi rapporti con l’Asp e questo ha bloccato molte questioni sul tappeto che avrebbero avuto giovamento se i due enti fossero andati d’accordo

Credo che chi ricopre i vertici di un Ente pubblico, abbia il dovere istituzionale di creare tutte le condizioni favorevoli affinché si possa collaborare in armonia, ed efficacia. Soprattutto durante una emergenza sanitaria come quella in corso, il buonsenso deve essere conduttore di buona prassi ed unico protagonista.

Confermerai Granata in Giunta o visti il consenso elettorale modesto e i  risultati amministrativi risibili…

Credo direttamente che il Sindaco del C.G.A., come lo hai brillantemente definito, antidemocratico col pedigree, e tutta la sua Giunta accondiscendente, quando finalmente si darà parola ai siracusani, saranno dimenticati nello spazio di una notte.

Come nuovo sindaco che rapporti intendi avere con le aziende del Petrolchimico, con Confindustria

Sento che ogni luogo di lavoro, meriti rispetto e collaborazione, soprattutto da parte delle istituzioni. Anche il Petrolchimico, quindi, cui ritengo si debba offrire il massimo supporto e sostegno, promuovendo la bonifica delle zone intercettate, l’ammodernamento degli impianti nel rispetto dell’ambiente e dei lavoratori stessi, ma anche far nascere una proficua e dinamica collaborazione con Confindustria, per lo studio e la pianificazione di nuovi modelli di sviluppo economico che riguardano, qualora lo si volesse immaginare, il futuro in campo energetico e tecnologico delle aree non dismesse.

Dovresti spiegare finalmente perché il Comune ha ceduto un terzo dell’Area marina Protetta ad una stazione metereologica napoletana senza nemmeno raccontarlo ai siracusani e magari cambiare i vertici dell’Amp che hanno collaborato all’operazione

Un’Amministrazione comunale che cede parte del proprio patrimonio, non ha visione, né progetti, né la capacità di creare ricchezza in favore del territorio, quindi dei cittadini.

Continuerai a tenere l’intesa, puiù o meno tacita, della gestione di palazzo Vermexio con la Curia per la gestione di tutti i beni culturali di prestigio di Siracusa?

Non solo con la Curia. Se puntiamo ad una Città intraprendente e vincente, il Vermexio deve rappresentarne la sede, e diventare promotore di nuove relazioni sinergiche con altri Enti territoriali nel rispetto delle diverse autonomie ed attività