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MUSEO DEL CINEMA: DA PALAZZO CORPACI ALLA CHIESA DEI CAVALIERI DI MALTA. MA OGGI E’ CHIUSO..

Un anno fa il museo del cinema di Siracusa ha chiuso i battenti. Il fondatore Remo Romeo e la famiglia Romeo dopo tanto tempo hanno buttato la spugna e lo hanno fatto con la classe e con l’amore immutato per Siracusa che li ha sempre distinti, ma non è facile gestire una struttura così complessa senza nessun aiuto delle istituzioni. In ogni caso hanno donato tutto al Comune di Siracusa e il museo doveva riaprire a primavera scorsa nella chiesetta dei cavalieri di Malta. Affidato, come quasi tutto al Comune e chissà poi perché,alla gestione di Kairos. Poi c’è stato il Covid.

Unico nel suo genere nel Sud d’Italia. Fondato nel 1995 grazie all’opera instancabile del professor Remo Romeo, medaglia d’argento del Presidente della Repubblica quale benemerito della cultura e dell’arte. Il museo aveva sede presso il settecentesco palazzo Corpaci ed era distribuito su tre piani, una superficie di 2000 mq. In quello spazio, che il suo stesso creatore aveva definito “un luogo ideale capace di racchiudere la memoria del grande viaggio dell’uomo nei luoghi dell’immaginazione”, è stato racchiuso materiale che ripercorre l’intera storia del cinema in tutte le sue forme e rappresentazioni artistiche e tecniche: apparecchi cinematografici, attrezzature, cimeli, manifesti di film e rassegne cinematografiche, libri e riviste. 
Il percorso espositivo del museo parte dalla genesi stessa dell’idea di proiezione: l’arte millenaria del teatro delle ombre, diffusissimo in oriente, ma che si ritrova anche in occidente ad esempio negli spettacoli dei burattini o dei tradizionali “pupi” siciliani, prime rappresentazione “in movimento” di storie reali o favole. Nei secoli diciottesimo e diciannovesimo si susseguirono gli esperimenti e le innovazioni di quello che poi diventerà il cinema. Le “lanterne magiche” consentirono, attraverso l’introduzione di un disco rotante su cui erano impresse immagini in successione, quella che venne definita “animazione” ovvero la sensazione del movimento. Sarà poi Edward Muybridge a definire la concezione moderna di riproduzione con una serie di macchine fotografiche le quali producevano 24 fotografie che, inserite all’interno di un nuovo modello di lanterna magica, costituirono la prima e vera proiezione cinematografica. In definitiva, quindi, l’opera dei fratelli Lumiere costituisce solo l’ultimo atto di un‘evoluzione lunga più di 400 anni e non la prima espressione come comunemente si pensa. Il percorso museale si snoda tra cineprese mute e sonore di inizio secolo, proiettori della stessa epoca e accessori quali moviole, obiettivi, titolatrici ecc. La biblioteca del museo è stata poi un punto di incontro per studenti provenienti da tutta Italia, studiosi e appassionati dell’arte cinematografica, con oltre 12.000 volumi e riviste su cinema, teatro, televisione e fotografia oltre che manifesti, locandine, cimeli e altre curiosità.
Il museo del cinema di Siracusa costituisce un patrimonio inestimabile di cultura e storia, un esempio vivo e non banale di come sia possibile realizzare un luogo di incontro per tutti coloro che condividono la stessa passione per un’arte che, seppure nell’epoca attuale produca rappresentazioni a volte discutibili, è ancora capace di far sognare, rivivere sentimenti, rappresentare idee ed innovazioni.