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KORE CI MANDA A QUEL PAESE E GRANATA-ITALIA CONTINUANO A RACCONTARE BALLE SULL’UNIVERSITA’

Scrive Fabio Granata, provvisoriamente assessore alla Cultura di Siracusa, giusta sospensiva del Cga alla sentenza del Tar che ha invece cancellato tutti gli Italia boys: “A Catania con il Rettore, i dirigenti dei dipartimenti e Silvano La Rosa del nostro  Consorzio Universitario per gli ultimi ritocchi al progetto di ampliamento della offerta universitaria a Siracusa…prestissimo novità legate alla “Valorizzazione del Patrimonio”. E non solo”.

Ecco, caro assessore, ma chi vuole prendere in giro? Si rende conto di non dire una cosa vera ormai da tanto tempo? Col rettore e con i dirigenti dell’università di Catania si è incontrato, insieme ad Italia, circa un anno addietro. Anche in quella occasione era sul punto di ampliare l’offerta universitaria a Siracusa. Poi come le varie balle propagandistiche che diffondete tutto è finito nel nulla. Tanto che alcuni mesi addietro la balla è stata ancora più grossa. Avete mollato Catania e avete scritto, fatto foto, articoli sulla stampa seria e su quella amica per un protocollo con l’università di Enna (vedi foto). La Kore aveva per sei anni la sua sede a villa Reimann e Siracusa avrebbe ricevuto un progressivo ampliamento della sua offerta universitaria. Anche questo delirio è finito nel nulla, anzi peggio ancora. La Kore ha rifiutato villa Reimann e ha detto che la sede la voleva in Ortigia. Con questo vaffa naturalmente si sono disperse le ceneri di altre facoltà universitarie da Enna a Siracusa. Ma di questa conclusione penosa e poco qualificante lei e il suo sindaco avete taciuto, la città deve sapere l’aria fritta e basta. Anche perché la sostanza Italgarozzo non sa nemmeno cosa sia. Oggi, invece di fare ammenda, pubblica o almeno privata, e di limitare l’uso letale delle quarzate, Granata ritorna a parlare con Catania, cioè con l’università che ci ha azzerati come facoltà e corsi universitari e lo fa portandosi dietro il presidente del Consorzio universitario che non c’è, cioè quello di Siracusa. Un consorzio vuoto, proprio come la gestione di Italgarozzo di questa disgraziata città.