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IL CULO (CLASSICO) DI ARCHIMEDE E’ l’ATTRAZIONE DEL PERCORSO IN ORTIGIA

Ho seguito quello che potrei definire un percorso classico per i siracusani e turisti che vogliono girovagare per Ortigia e per forza di cosa, tutto parte dal Ponte Umbertino dove s’inizia con la visione del culo di Archimede. Si badi bene, è un culo classico e per nulla volgare e non è certo un voltare le spalle al turista che, se opta per l’ingresso in Ortigia dal Ponte Santa Lucia, ha la piena possibilità di godersi la visione total body della neo statua dello scienziato siracusano. La passeggiata obbliga a transitare per Piazza Pancali e ammirare il Tempio di Apollo dove non stona nulla, tranne le luminarie delle bancarelle accostate alle pareti del Vecchio Mercato che, fanno parte ormai del paesaggio e pur essendo delle attività commerciali ambulanti, in effetti, sono a posto fisso.

Superato il primo grosso impatto con la Siracusa Greca, è d’obbligo avviarsi sul Corso Matteotti per raggiungere Piazza Archimede. Qui le cose incominciano a prendere una piega funesta. Il Museo di Archimede, allocato nel Palazzo Pupillo a sinistra per chi sale, è scomparso! L’Archimedion, che è indicato in tanti segnali stradali sparsi per la Città con tanto di freccia di direzione, non c’è più e nulla indica al turista ma neanche al siracusano, il perché della prematura dipartita. Scrivere che probabilmente in qualche altra Città la chiusura del primo è unico museo dedicato alla storia di uno dei più grandi scienziati del mondo, sarebbe stata vissuta come una tragedia immane e scrivere che probabilmente, il Comune si sarebbe fatto carico di trovare altri locali dove potere proseguire l’attività del Museo, potrebbe sembrare un po’ retorico ma, forse, anche un po’ vero. L’idea funesta che aleggia sulla Piazza non è finita con la storia del Museo. Basta volgere lo sguardo verso la Fontana di Diana e pur in un contesto di grande bellezza.

Il percorso della passione continua su Via Roma dove, per i siracusani che transitano davanti al palazzo dell’ex Provincia Regionale, è d’obbligo un commento del tipo: “ s’ammucaru i soddi …” mentre per i turisti, rimane la curiosità di chiedersi come fa un’automobile o un motorino a sostare nel cortile di quel palazzo inserito in un’isola pedonale. Mistero! Fortunatamente l’ingresso in quella che oggi è diventata Piazza Minerva rimette le cose a posto. Ci sono spazio e luce in abbondanza e a cercare il pelo, si può criticare che qualche erbaccia e qualche cicca di sigaretta, antica come la pietra sulla quale si adagia, potrebbero essere eliminata un po’ più spesso. Finalmente Piazza Duomo che, è anche la meta della nostra passeggiata. Bella, unica e straordinariamente pulita.

Ovviamente non va bene che su questa Piazza, a qualsiasi ora, ci siano auto e moto che l’ attraversano che, saranno pure autorizzati, ma il concetto d’isola pedonale e che neanche il residente a “diritto” a muoversi all’interno con mezzi motorizzati. Ma questo per Siracusa non vale. Il turista, a questo punto, è obbligato a dirigersi verso Fonte Aretusa e da li verso il Castello Maniace. Fonte Aretusa non è più solo un monumento da visitare ma è anche il luogo che sta a indicare l’inizio della Movida siracusana che, obbligatoriamente, da qualche anno finisce al Castello Maniace dove, si badi bene, nei mesi estivi o per circa 6 mesi l’anno, imperversa una maxi discoteca chiamata Arena Maniace. Come sia potuto nascere un disco-bar dentro un monumento, è cosa che ha dell’incredibile ma, la cosa strana e che a chiedere in giro di chi è stata la paternità di questa iniziativa, nessuno sa dirti com’è accaduto e chi è stato. Eppure sembra che tutto sia nato circa 6 anni fa e di anno in anno, sembra senza nessuna gara di assegnazione degli spazi, tutto si ripeta alla faccia del monumento, della storia, del buon gusto archeologico. C’è anche chi ritiene che il turismo si faccia così e tutto fa brodo per richiamare giovani che hanno voglia di divertirsi nelle calde estati siracusane. Peccato che l’ingresso non sia gratuito e che il Castello non possa essere aperto alle visite notturne perché o si balla o si passeggia. Le due cose probabilmente non stanno insieme.

La nostra passeggiata, per poter tornare al culo di Archimede, non può non proseguire che sul Foro Italico o meglio conosciuta Marina. Forse un giorno saranno completati i lavori che la riguardano, però, per adesso è un altro luogo triste e buio. Al turista o al siracusano posso infine dire che, se la passeggiata non è piaciuta, c’è una soluzione: Stativi a casa!

Enrico Caruso