Politica

SALVO FERLITO: SIRACUSA CE LA PUO’ FARE, BASTA NON GUARDARE IL DISORDINE DEGLI UMANI

Salvo Ferlito, a luglio sei arrivato a Siracusa, ti sei guardato attorno e cos’hai pensato?
Che ce la può fare. Le albe aretusee sono accompagnate da una rumorosa natura: lì in basso da qualche parte si sente starnazzare; un garrire di rondini, il cui verso stridulo emerge da un tappeto di cinguettii diffusi sugli alberi. Poi gli oleandri a doppia corona e i gelsomini notturni rilasciano le strisce profumate che accompagnano il viaggiatore. Senza questa straordinaria e per lo più incontrollata natura, Siracusa appare poco meglio di una Idlib o di una Aleppo dopo i bombardamenti. Basta spostare l’occhio sul verde e concedersi ai profumi delle piante e dei giardini. Questo mare verde e colorato risolve: non vedi più i marciapiedi rotti o il disordine degli umani.  Confluisce verso riva come un fiume in piena e ci solleva dalla pena: è bello lasciarsi trasportare da questo specchio verde, azzurro, cielo cobalto e porpora dove al tramonto con dolcezza decollare, Siracusa ce la può fare…

DOMANI L’INTERVISTA INTEGRALE