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CESARE POLITI: ORTIGIA SUBISCE DANNI INCREDIBILI, S’IMPROVVISA IL PICCOLO CABOTAGGIO E C’E’ UN EVIDENTE REGRESSO CULTURALE

Cesare Politi, in via Scinà, a due passi da piazza Archimede e piazza Duomo, avevi il tuo teatro, vivevi una parentesi della tua vita d’artista, cosa è rimasto della Siracusa di quel periodo?

Oltre alla consapevolezza di aver vissuto un periodo storico-evolutivo e di grande fermento artistico-culturale, mi resta la consolazione di aver spronato al meglio chi credeva (e forse ancora crede) nella vera espansione artistica e storica di Ortigia. Oggi, a conti fatti, di quel periodo e delle intenzioni che in esso maturavano, è rimasto poco o niente. Come già ho avuto modo di dire in altra occasione, da metà anni ’90 in poi, nel centro storico aretuseo, iniziava una metodica operazione di regresso culturale, ambientale e storico, indirizzata al profitto immediato. Il palese obiettivo fu chiaro allor quando le meraviglie scoperte nel 1999 in Piazza Duomo, a seguito degli scavi sostenuti dal soprintendente  Giuseppe Voza, furono successivamente ricoperte invece di continuare e riportare alla luce anche quanto si cela sotto la pavimentazione di via Minerva! Senza dilungarmi, Siracusa  potrebbe essere la città più spettacolare e visitata al mondo! Purtroppo, per volontà di alcuni, la città ha rinunciato alla cultura vera, al teatro di base vero, alla SUA storia, ai suoi monumenti e ai tesori nascosti che avrebbero fruttato milioni di euro l’anno, non solo con il turismo. L’economia cittadina di oggi e gli operatori, si contentano degli spiccioli per una pizza, un panino, una granita o una porzione di polpo scongelato cucinato alla cipolla; il tutto venduto a caro prezzo per turisti sprovveduti che mai più torneranno in città ! Cosa vuoi che interessi ai sostenitori di un simile progetto, di tutto il resto o delle parole “creatività” ed  “evoluzione”?  Invece, senza troppo sforzarsi, sarebbero bastati alcuni progetti  avveniristici e oggi troveremmo la nostra città  tra i fiori all’occhiello d’Italia e d’Europa. Non a caso ci siamo persi anche l’occasione di inserire Siracusa tra le  “Capitale Mondiale della Cultura”.  La città è in balìa, politicamente e privatamente, salvo rare eccezioni, dell’occasionalità fine a se stessa e dell’improvvisazione. Se non si provvederà seriamente, Siracusa, Ortigia in particolare, rischia di diventare una casbah invivibile che  porterà alla rovina alberghi, esercizi commerciali e tante altre attività.

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