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ENRICO CARUSO: L’AREA DEL NUOVO OSPEDALE? SE QUALCUNO LEGGESSE IL PIANO REGOLATORE…

Ci sono argomenti che sono sempre difficili accostare tra loro rischiando equivoci e fraintendimenti ma, il più delle volte, dai paragoni è possibile capire le differenze, se ci sono. E’ il caso di Villa Abela che, visto senza approfondimenti, sembrerebbe una questione personale tra l’Assessore Fabio Granata e il Presidente dell’ANCE Siracusa Ing. Massimo Riili, costruttore.  Infatti, la storia nasce quando l’Ing. Riili decide, nel 2018, di dare corso alla costruzione di un Resort nell’area dove sorgeva una villa che la stessa Soprintendenza di Siracusa definì di scarso pregio storico urbanistico autorizzandone, nei fatti, anche l’abbattimento. Conseguente a una battaglia sull’ambiente nelle vesti di massimo esponente di Green Italia, movimento di cui fa parte dal 2014, Fabio Granata, che contestava già prima delle elezioni comunali l’abbattimento di Villa Abela, diventato nel frattempo Assessore nella Giunta del Sindaco Francesco Italia, fa votare un atto d’indirizzo che, in attesa di una verifica sul percorso autorizzativo della nuova costruzione, disponga la sospensione dei lavori del nuovo edificio. Il 15 aprile di quest’anno, si esprime il Cga di Palermo, al quale si era appellato per la sospensione del titolo edilizio il Condominio Residence Akradina, dopo essere passato per un nulla di fatto dal TAR di Catania che aveva ritenuto tutto regolare, aveva chiamato in giudizio il Comune di Siracusa, il Sindaco, la Soprintendenza e l’Assennato Costruzioni dell’Ing. Riili. Da Palermo arriva la decisione per la sospensione dei lavori di costruzione. A questo punto l’attore co-protagonista con Fabio Granata, sembra essere diventato il Condominio Residence Akradina che scende in battaglia contro il costruendo Condominio Resort Riili.

In seguito vedremo se è il caso di approfondire chi abita nel Condominio Residence Akradina, anche per allontanare il sospetto che possa trattarsi di un’azione di parte di qualcuno che si agita perché non vuole perdere la vista e il panorama di cui gode attualmente e che, inevitabilmente, la nuova costruzione gli limiterebbe. Forse si potrebbe pensare che non ci sono tutti questi altruistici motivi e voglia di tutelare il patrimonio ambientale e culturale dell’area ex Villa Abela di cui si parla tanto e che stranamente, in questa distratta Siracusa di oggi, nessuno aveva visto ostacoli o divieti per autorizzare prima, la demolizione della Villa e poi la Nuova Costruzione. Se precedentemente non ci fosse stata la vicenda della Fiera del Sud o la vicenda del bar al Maniace o ancor di più, il gran casino delle autorizzazioni concesse alla Balza Akradina per due palazzi che hanno stravolto il panorama della zona, di cui una costruita dall’Ing. Riili, si potrebbe pensare che a Siracusa si costruisce sempre con autorizzazione, anche alla faccia di chi si oppone, contesta e protesta. Chi lo sa se non sarebbe il caso che la Giunta, oltre a deliberare atti d’indirizzo per la sospensione di titoli autorizzativi già concessi, si occupasse anche di aprire una verifica sull’attuale PRG, non fosse altro perché nel frattempo sono nati il Piano Paesaggistico e il Parco della Neapolis. Proprio su questo tema mi sono chiesto: ma è mai possibile che il Piano Regolatore Generale della Città di Siracusa non abbia previsto nessuna area destinata alla costruzione del Nuovo Ospedale? Vuoi vedere che se qualcuno si prende la briga di guardare bene le mappe del PRG si scopre che le aree destinate a servizi (l’Ospedale è un servizio alla collettività) la discussione su quest’area si e quest’area no troverebbe tante belle indicazioni per una soluzione senza polemiche e tutta siracusana. Forse, la questione ex Villa Abela è meno appassionante di quel che si vuol far credere.

Enrico Caruso