Politica

ALESSANDRO BIAMONTE: BASTA ARIA INQUINATA, SIAMO TUTTI A RISCHIO DI MALATTIA O DI MORTE PRECOCE

Scrive il consigliere di Priolol, Alessandro Biamonte: Bisogna chiedere a gran voce nuove norme e più prevenzione per arginare il problema dell’inquinamento! Ci hanno rubato il futuro. Nei comuni di Priolo Gargallo, Augusta e in parte Melilli si registra una qualità dell’aria nettamente inferiore a quella degli altri comuni della provincia. Nelle mani dei magistrati di Siracusa la superperizia che potrebbe portare a risultati epocali nel rapporto fra inquinamento e malattie nell’area industriale Priolo-Augusta-Melilli-Siracusa. Fino a individuare profili di responsabilità. Secondo i periti due malattie su tutte, porterebbero in sé le carte d’identità dei responsabili: le leucemie e le malformazioni congenite. Vivere in un sito a rischio ambientale comporta un aumento consistente del rischio di malattia e di morte precoce. Dati allarmanti che impongono la necessità di individuare strategie di prevenzione e cura. Il lavoro eccellente della procura di Siracusa sulla zona industriale in modo indiretto sta mettendo in luce tutta l’incapacità e l’inefficienza della classe politica che ha governato negli ultimi trent’anni il nostro territorio . Tumori e malformazioni in eccesso nel quadrilatero industriale, questo è quanto si legge nel quinto rapporto Sentieri. Qualcuno dovrà risarcire il territorio e i cittadini per il danno subito! Da vent’anni il Paese soffre un deficit di capacità democratica e di innovazione: noi abbiamo avuto alla guida del Paese classi dirigenti incapaci di rinnovarsi e di rispondere alle sfide ambientali in modi radicalmente nuovi rispetto al passato. Come già detto più volte bisogna chiedere a gran voce nuove norme per arginare il problema dell’inquinamento! Modificare il decreto legislativo 155/10 inserendo anche le sostanze al momento non normate ma che sempre con maggiore frequenza sono protagoniste delle molestie olfattive che colpiscono le città del quadrilatero industriale. Parlare del futuro della zona industriale è complesso. Sappiamo tutti che la zona è ancora caratterizzata da frequenti miasmi ed esalazioni, oltre ad allarmare la popolazione, indicano che è compito dell’Ars stilare una proposta di legge, tenendo conto delle indicazioni che possono provenire dai tecnici, dagli esperti che monitorano questo tipo di inquinamento. In assenza di valori di riferimento l’Arpa Sicilia può limitarsi infatti a dare riscontro del fenomeno che, ad esempio è frequentemente causa di intensi disturbi olfattivi, ma non può addentrarsi in giudizi di qualità, proprio per la mancanza di parametri normativi. Bisogna chiedere al Ministero un aggiornamento dei parametri, così da poter fornire all’Agenzia ulteriori strumenti, anche normativi, che possano agevolare l’azione di controllo e di prevenzione in un ‘area particolarmente delicata come quella della provincia di Siracusa. Il problema quindi assume un risvolto nazionale, con impegno di tutti, in primis del presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro all’Ambiente. Bisogna essere determinati e determinanti nei tavoli AIA ,lavorare per sottoporre alle aziende prescrizioni più vincolanti senza concedere ulteriori proroghe all’adempimento delle stesse, prescrizioni ben precise. La problematica delle bonifiche è l’unica che potrebbe condurre verso la normalizzazione ambientale della zona industriale. Anche l’occupazione, ormai ridotta al lumicino, nell’area industrializzata da oltre mezzo secolo potrebbe avere un rilancio se fosse avviata realmente la bonifica. Del problema parlano tutti da anni, in verità pochissimo si è fatto di concreto. Cittadini e parlamentari del territorio dovrebbero trovarsi insieme a dibattere su come affrontare l’argomento e raggiungere l’obiettivo concretamente, e non attraverso le semplici dichiarazioni d’intenti che fino ad oggi non hanno prodotto che aspettative tradite ad ogni livello. Da tempo chiediamo bonifiche e risanamento ambientale.Ogni giorno siamo costretti a battagliare per la tutela della salute e dell’occupazione. Occorre, pertanto, fare chiarezza subito, creare una rete fra i comuni e i deputati della provincia di Siracusa,inoltre sarebbe opportuno una commissione parlamentare di inchiesta Nazionale per le mancate bonifiche.