LE INTERVISTE INVENTATE DI UN ANNO FA, INTERESSANTE LEGGERE LE PAROLE, INVENTATE MA VERITIERE
Esattamente un anno fa, ad aprile 2018, era in corso la campagna elettorale per eleggere il nuovo sindaco. Cogliemmo l’occasione per fare una intervista inventata ad alcuni candidati. Interessante le parole, inventate ma veritiere.
Due domande ai candidati sindaco della nostra disgraziata Siracusa. Interviste inventate, ma, come dicevamo prima, comunque veritiere.
Prima domanda: Siamo una città senza lavoro, senza risorse, senza idee, senza servizi, senza strade, senza tutto. Secondo lei di chi è la responsabilità?
Ezechia Paolo Reale: Il problema è la grettezza e il volo. Chi sono i gretti a Siracusa lo sanno tutti, il loro oscurantismo e, diciamolo pure, la loro complessiva imbecillità ci hanno portati al disastro attuale. Il volo è un problema conseguente. Lo dicevamo già nel 2013, bisogna volare alto mentre qui da noi si rasenta il suolo, a un certo punto tocchi con la pancia e poi finisci per farti male.
Silvia Russoniello: Le responsabilità non sono discutibili. D’altra parte la zona dove abito (villaggio Miano ndr) ne è un esempio indiscutibile. Mi batto da tempo come cittadina e ho partecipato ai gruppi di lavoro degli attivisti grillini.
Valeria Troia: Chi ha un quoziente medio alto di intelligenza è di per se inadeguato a Siracusa. Dopo molte insistenze mi sono fatta convincere ed ho fatto l’assessore a quel coatto di Garozzo. Tre anni di sforzi per alzare il livello e dopo nessuna riconoscenza. Certo i risultati sono stati modesti, ma non si può fare meglio con Scrofani, Coppa, Garozzo. Camaffari ora? Le idee ce l’ho e sono tutte buone. Sceglietemi.
Massimo Milazzo: Le responsabilità sono tutte dell’irresponsabile Garozzo che ha costretto la mia città a vegetare per cinque anni senza un minimo di buona amministrazione. Ho preso le distanze già da anni da questo disamore per Siracusa e insieme a molti amici stiamo lavorando per vivere meglio in quella che resta una splendida città.
Enzo Vinciullo: Siracusa è stata messa a ferro e a fuoco dall’incompetenza, dall’ignoranza sui suoi problemi, da una arroganza e da una volontà di distruzione senza precedenti. Ho lasciato progetti e finanziamenti che sono andati persi per dabbenaggine. Ringrazio i settemila siracusani che a novembre scorso hanno premiato il mio impegno e voglio onorarli con il massimo impegno.
Giancarlo Garozzo: In questi cinque anni abbiamo fatto un ottimo lavoro e chi dice il contrario è solo invidioso. Certamente non potevamo fare Siracusa in un giorno ed è per questo che mi ricandido, per completare l’opera. Ho lottato contro il sistema Siracusa e ho difeso la città. Evviva io.
Fabio Granata: Le colpe sono dell’ignoranza, di un centro sinistra e un centro destra sostanzialmente incolti. Ma io sono oltre questi schemi obsoleti e che tanti lutti hanno addotto agli achei. Colgo l’occasione per ricordare che da assessore regionale ho portato a Siracusa almeno cinquemila miliardi di euro, dieci centesimi più dieci centesimi meno.
Ciccio Midolo: Le colpe? Beh, mi avvalgo della facoltà di non rispondere visto che Giancarlo è amico mio. Sono il migliore sindaco possibile del centrodestra e sono un leghista della prima ora. Hanno arrestato tutti quelli di Noi con Salvini? Giustizia ad orologeria, solo propaganda.
Salvo Sparatore: Hanno distrutto la mia città. Non solo i politici ma anche i funzionari, ce ne sono diversi che non sono nemmeno in grado di fare quattro conti e scrivere correttamente una delibera. In ogni caso tutte le colpe oggi sono della presidenza della Cri di Siracusa.
Giovanni Randazzo: Voglio fare qualcosa di buono per Siracusa, non sono un politico e non mi interessano i discorsi politici. Mi hanno convinto Corrado Giuliano e Pippo Ansaldi. E anche Salvo Salerno. Se la mia è una candidatura sostenibile? Vedrete, ci saranno sorprese.
Francesco Italia: Abbiamo cambiato la cultura a Siracusa, abbiamo sconvolto abitudini consolidate. Noi abbiamo fatto altro, dall’autoscontro a piazzale Poste alla pista di ghiaccio a Fonte Aretusa. Abbiamo anche copiato dai ragusani la casa delle farfalle e sostenuto concretamente una fotocopia del museo di Archimede. Il teatro lo stiamo testando. E’ mio.
Seconda domanda: Quale sarà la prima novità se diventerai il sindaco della città?
Ezechia Paolo Reale: Adotterò i principi di fondo per i quali combatto da tempo: competenza, legalità, indipendenza, partecipazione e solidarietà.
Silvia Russoniello: Se diventerò sindaco con Stefano Zito cercheremo di attuare quello che abbiamo studiato nei gruppi di lavoro che abbiamo tenuto insieme agli altri attivisti grillini.
Valeria Troia: I quartieri con me diventeranno piccole città. Rifarò i quartieri ora più belli che pria. A partire dalla Borgata e da via Piave dove ho la mia sede.
Massimo Milazzo: Ridarò subito ai siracusani vecchie tradizioni di siracusanità, a partire dal collegamento via mare fra Borgata e Ortigia. Provvederò anche a fare stanare i topi, di vario genere, che aggrediscono la città.
Enzo Vinciullo: Farò il nuovo ospedale. Finalmente con gli strumenti opportuni per stanare chi per tutti questi anni ha lavorato contro dicendo invece di essere per il nuovo ospedale.
Giancarlo Garozzo: In questo momento non ho idea di cosa farò. Non ci ho pensato. Non penso davvero di essere rieletto.
Fabio Granata: Mi intitolerò una strada nel centro storico. Corso Fabio Granata, piazza Fabio Granata. Penso di averlo meritato restando a Siracusa, con questa incolta progenie.
Ciccio Midolo: Sarò il primo sindaco di capoluogo che venderà in tutto il mondo il suo Midò.
Salvo Sparatore: Come sindaco chiederò alla Cri di Roma di espellere i vertici della Cri di Siracusa.
Giovanni Randazzo: Naturalmente se sarò eletto il primo atto sarà quella di ridare sacralità ad Ortigia, oggi vilipesa da fritture e frattaglie.
Francesco Italia: Se eletto scriverò una poesia alla mia Siracusa. Ho pensato anche a un torneo di coccodrilli addomesticati in piazza Duomo.
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