Politica

MARCELLO LO IACONO: PARCO ARCHEOLOGICO SUBITO

Rep: Dopo anni di relativo silenzio negli ultimi mesi si è sviluppato, attorno alla mancata istituzione del Parco Archeologico di Siracusa, un forte interesse della pubblica opinione. E sulla scia della Storia antica della Città comprendiamo bene che questi luoghi che molti ci addebitano di “ingessare”, furono fondanti per la cul­tura occidentale, e rappresentano per noi tutti il “topos” da cui trarre ispirazione e consentire anche a noi contemporanei di influenzare non certo il corso della storia insulare e continentale ma di convincere solo un piccolo (nel senso di basso) uomo che avverte su di se il fiato ed il vento dell’intero Occidente. Ed è per evitare questi spifferi che l’attuale Assessore alla Cultura Regionale Tusa si è convinto a dichiarare, Urbi et Orbi, di essere pronto a firmare ad horas l’istituzione del Parco Archeologico di Siracusa. Probabilmente più che all’Urbe agli Orbi dato che non riesce più a trovare la penna per la firma.

Subito dopo, con un risveglio ad orologeria, per non perdere l’appuntamento con la Storia, scusate il refuso maiuscolo, dicevamo con la storia, con la vicenda che non poco stupore aveva provocato, era uscita allo scoperto la necessità di migliorare l’organizzazione di enti regionali ormai al limite della inconsistenza, aggiornando quella legge Granata del duemila, ritenuta ormai datata e di conseguenza obsoleta. Guarda caso I Regi Decreti di cui è infarcita la Repubblica sono “nuvidduni” al cospetto della Legge Granata!

E come in una orchestra che si rispetti, dopo l’attacco del violino arriva il trombone e la grancassa ed è così che in questa rincorsa a chi ha più talento, arrivano anche i solisti che sentono il bisogno di dire subito la loro anche fuori dalle aule del Tar, (anche questo Ente avrebbe bisogno di una nuova ingrassata agli ingranaggi, ma questo è un altro….sistema) e si rammaricano che  vengano disattesi i responsi storici dell’oracolo Prof Voza che “ha sempre sognato le tracce dell’antico a contatto con la vita di tutti i giorni e non musealizzate e protette dalla contraerea dei gretti conservatori.” Saremo certamente gretti conservatori, come scriveva il Presidente “Ancella” in modo forse un po’ dispregiativo, siamo certamente conservatori, ma nel modo nobile di intenderlo, perché difendiamo gli interessi del “topos” e non certo quelli personali, politici o di categoria dei “topis”. Chissà quanti di questi topis siracusani che vogliono riorganizzare, rivedere i confini istituiti del Parco hanno mai percorso i 27 chilometri di mura dionigiane? Chissà se hanno mai letto le parole del Prof. Vincenzo Cabianca che “ha combattuto, TERMOPILI DOPO TERMOPOLI, contro una SFERA enorme e lentamente rotolante di organizzazioni partitiche con idoli così diversi, e con l’alleanza di così poche figure locali disposte ad esporsi.”?

Oggi non sono cambiate le organizzazioni politiche con idoli così diversi ma sicuramente sono aumentate le figure locali disposte ad esporsi. E questo, ci dispiace per voi, non l’avevate messo in conto! PARCO SUBITO.

Comitato promotore del Parco archeologico della Neapolis –

Marcello Lo Iacono