Politica

IL SINDACO RAGGI FA RIMUOVERE I MANIFESTI CONTRO L’ABORTO. CITIZENGO PROMUOVE UNA PETIZIONE

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Citizengo: Poche ore fa il Comune di Roma (guidato dal Movimento 5 Stelle, ricordatelo alle prossime elezioni…) ha ordinato all’agenzia di affissioni a cui ci siamo rivolti per diffondere la nostra campagna a favore della Vita di rimuovere immediatamente tutti i nostri manifesti.

Cinquanta manifesti regolarmente pagati e affissi spazzati via dal politicamente corretto! È un attacco senza precedenti alla nostra Libertà di espressione.  Firma subito la petizione al Sindaco Raggi contro questa vergognosa censura!

Ecco copia della diffida del Comune di Roma che ordina all’agenzia di affissioni di “rimuovere con immediatezza tutti i manifesti” della campagna di CitizenGO, “al fine di non determinare cause di decadenza delle autorizzazioni relative agli impianti” dell’agenzia stessa. Praticamente una minaccia…

Avevi sentito parlare della nostra campagna? Nelle ultime 48 ore CitizenGO è finita su tutti i giornali per i 50 manifesti affissi in tutta Roma contro l’aborto, in occasione del 40° anniversario della Legge 194. Abbiamo sollevato un caos incredibile: tv, giornali, radio, siti web, blog… e non solo in Italia! Ha scritto di noi anche la BBC, e mi è giunta la rassegna stampa da mezza Europa e persino dal Sud America!

Tutto ciò, perché abbiamo scelto uno slogan provocatorio, ma assolutamente vero: “L’aborto è la prima causa di femminicidio nel mondo“. Ma è proprio così!

Negli ultimi anni circa 70 milioni di donne sono state abortite in tutto il mondo (specialmente in Est Europa, India e Cina) solo per il fatto di essere donne. Perché in questo caso non si dovrebbe parlare di femminicidio? Sono state uccise proprio in quanto donne!

Ma la nostra campagna ha anche un secondo significato.

Qualsiasi donna che pratica un aborto sul proprio figlio – maschio o femmina che sia – è lei stessa vittima dell’aborto.

Col passare degli anni le ricerche scientifiche fanno luce sulle traumatiche sindromi post-abortive che colpiscono sempre più donne. Chi si cura di queste ferite e di queste sofferenze, che decine di migliaia di donne si portano dietro (o meglio dentro) per decenni?

Nessuno di quelli che passano il tempo a “difendere i diritti delle donne“. Nessun radical chic!

CitizengoGo