Politica

LA CAMPAGNA ELETTORALE? I SIRACUSANI SE NE FREGANO ALLA GRANDE

Sotto elezioni è sempre piuttosto complicato disquisire di voti oppure di eletti o ancora di più, di chi vince e di chi perde. Quest’anno ci sono un paio di novità e sono nell’ordine: una nuova legge elettorale e due, le coalizioni al voto, con un proporzionale che, in teoria, non favorisce nessun partito. Tra qualche giorno sapremo come finirà e sapremo pure quali saranno gli orientamenti politici Siracusani anche in vista delle prossime amministrative. A qualche giorno dal voto, l’impressione è che di queste elezioni non frega niente a nessuno, neanche ai partiti che in televisione si sputtanano un giorno si e l’altro pure ma, nella nostra Città, gli spazi per la pubblicità elettorale sono rimasti bianchi, le piazze desolatamente vuote di comizi e strano a dirsi, non è che ci sono state molte cene o riunioni che hanno visto raduni di gente attorno ai candidati. Tutto è trascorso senza tribolazioni. C’è aria fredda siberiana. E’ anche vero che i candidati confidano nella buona sorte e sanno perfettamente che saliranno in Parlamento o al Senato solo se la fortuna li accompagnerà nello scrutinio e nelle preferenze di partito. Il merito, la competenza, l’esperienza, la conoscenza, il rapporto con l’elettore, in queste elezioni semplicemente non ci sono e la dove dovessero esserci, contano poco e niente ai fini dell’elezione stessa. A me viene il dubbio che il giorno dopo l’elezione, il neo politico parlamentare, con il territorio cesserà di avere il ben che minimo rapporto, qualora lo avesse mai avuto, perché inquadrato e irreggimentato ai voleri del partito che è il solo e unico titolato a rivendicare la Sua elezione. Sono certo che troverò chi mi spiegherà che questa è la Democrazia Parlamentare e pur con qualche dubbio, mi spiegheranno che il tutto è ampiamente Costituzionale. Mi prudono un pò le dita perché vorrei scrivere degli eletti e mi piacerebbe ironicamente infierire sui trombati. Gradirei molto rilanciare i temi e gli argomenti che nessuno ha affrontato in questa breve e puffettosa campagna elettore dell’anno del Signore 2018, con particolare attenzione alle questioni del territorio che sono, ironia della sorte, sempre gli stessi: lavoro e disoccupazione, infrastrutture e turismo, industria e agricoltura, sicurezza e ambiente. A Siracusa in questi giorni è sceso pure il freddo siberiano e tutto sembra congelato con pochissima gente per le strade e l’aria che si respira non ha niente di allegro e spensierato. Le facce della gente che incontri sono tristi e senza sorrisi e nelle automobili in coda in qualche semaforo, non ti va neanche di guardarti intorno, di cercare sguardi di solidarietà per tutti quei pensieri che girano nella tua testa e nei quali la politica non occupa nessun posto di rilievo. Troppo freddo anche per incazzarsi. La mia impressione è che a Siracusa, di questa campagna elettorale, non glie ne frega niente a nessuno. Dispiace che questa sia l’aria che tira perché domani, non saremo più elettori, ma contribuenti e riprenderemo a fare la fila all’Agenzia delle Entrate oppure a Riscossione Sicilia, all’Ufficio Tributi o alla Siam, all’Enel e chi più ne ha più ne metta. Cittadini! Elettori! Contribuenti! L’ora della vendetta si avvicina! Tra qualche mese ci attendono nuove elezioni, nuovi candidati e nuove promesse con la grande differenza che a giugno a Siracusa non c’è freddo anzi, fa caldo e si va a mare. E per chi lo avesse dimenticato, saremo in stagione di “Puppu vugghiutu” o “ Sardi a beccaficu” quindi, non ce n’é per nessuno. Il Siracusano è pronto a “ ammuccarisi” di tutto e di più e Garozzo sta lì a dimostrare che la teoria del “Passuluni” è quella che meglio si addice al siracusano. Forse, anche per questo il Sindaco si ricandida.
Enrico Caruso