EMILIANO VELASCO: IL MOTTO DEL PDF? A NOI LA BATTAGLIA, A DIO LA VITTORIA
Emiliano Velasco, da qualche tempo il suo nome è associato a quello del Popolo della Famiglia, in sigla PDF, il partito di Adinolfi.
Per chi non la conoscesse, ci dica qualcosa di lei. Vive a Siracusa? Di cosa si occupa? Da quanto tempo si interessa di politica.
Ho 47 anni, sono di Siracusa dove vivo e svolgo un lavoro da impiegato presso la Pubblica amministrazione. Ho una laurea in Filologia moderna, ho molteplici passioni, come la musica (ho diretto il coro della parrocchia s. Corrado Confalonieri di Siracusa dal 1992 al 2016) e lo sport, pratico il running. La mia formazione è cristiana, proveniente da una famiglia con principi cristiani, ed essendo io stesso cresciuto nell’unica parrocchia che conosco, quella dell’eroico p. Antonio Panzìca, s. Corrado Confalonieri. L’ho vista nascere, crescere e svilupparsi ne quartiere popoloso ma abbandonato della Mazzarrona. Non mi sono mai occupato di politica, confesso che non è una mia passione, mi ci trovo dentro per caso. Mi sono “innamorato” di un uomo molto in carne, con la barba e i capelli spettinati che in una diretta Fb di nome “stampa & vangelo” parlava di argomenti a me carissimi che avrei voluto gridarle quelle verità appunto che devono essere gridate. Quelle ovvietà che oggi sono messe in discussione: la difesa della vita dal momento del concepimento fino alla fine naturale; il rilancio del ruolo della famiglia nella sua composizione naturale, sul modello della sacra famiglia di Nazareth, cioè papà, mamma e figli; la difesa dei bambini dall’indottrinamento gender all’interno delle scuole; la difesa del lavoratore precario e delle donne lavoratrici sfruttate; la difesa dell’ambiente dallo sfruttamento forsennato delle industrie multinazionali e dalla poca educazione/menefreghismo dei cittadini.
Ha senso, nel 2018, fondare un partito famiglia-centrico? La tutela della famiglia non dovrebbe essere, in re ipsa, il fulcro del programma di ogni partito? Non è sempre e comunque la priorità, sia a livello nazionale sia locale?
Purtroppo c’era bisogno della nascita di un partito come il nostro che si va a collocare nel vuoto lasciato dall’avanzare della “modernità”, relativismo e nichilismo. Si trattava di rimboschire il deserto amazzonico creatosi al passare di queste mannaie. Al concludersi di questa scellerata legislatura abbiamo tirato le somme ed il totale ha messo in evidenza solamente l’approvazione di leggi ideologiche e contrarie alla famiglia, col chiarissimo intento di minarla alle sue basi. Col voto unanime di Pd e Cinquestelle e con la complicità di alcuni del centro destra sono state approvate unioni civili, divorzio breve e Dat (Disposizioni anticipate di trattamento), in poche parole l’eutanasia passiva. Nient’altro si è registrato, come se queste fossero le uniche emergenze del nostro povero Paese. Il lavoro, specialmente quello giovanile? La condizione delle donne lavoratrici? I trasporti nel povero e dimenticato Sud? I tempi infiniti di attesa per le visite specialistiche? per dirne solo qualcuno. In compenso come ricaduta sulla società abbiamo avuto 5.000 unioni civili (che saranno un ulteriore costo per la società) rispetto al numero di 25 milioni di famiglie, molte delle quali accudiscono disabili a spese proprie; il divorzio breve ha portato a farla finita anche a quelle coppie di ultra sessantenni al primo banale litigio; ed infine le Dat che faranno morire di fame e di sete, con dolori indicibili, dei nostri cari ammalati che invece di essere accuditi e coccolati verranno consegnati al braccio della morte di personale in camice bianco che da oggi non ci rassicureranno più, anzi ci faranno paura. Allora ecco dove e con chi ci schieriamo noi, con la FAMIGLIA, quella cellula sociale da cui parte tutto. Ecco la necessità di creare un partito, l’unico che porta un nome nobile. L’unico che non rimanda alla poltrona.
Non pochi detrattori, mi consta personalmente, intonano il ritornello, a mio avviso “stonato”, che la politica non vada mischiata con la religione o comunque con temi etici. Cosa può dirci a riguardo? Esiste una politica avulsa dalla morale?
Il nostro è un partito aconfessionale ma che come programma si ispira e porta avanti la DSC ( Dottrina sociale della Chiesa cattolica) che è stata pensata non solo per i cristiani ma per tutti gli uomini che popolano il nostro mondo. Certamente la stragrande maggioranza è composta da cristiani di tutte le confessioni ma anche da uomini di buona volontà, anche atei. I principi che portiamo avanti sono quelli ancestrali e iscritti nel cuore di ogni uomo. Sull’impegno dei cristiani in politica, comunque, si sono espressi e più volte i nostri Papi cercando di richiamare la nostra coscienza sul bene comune e sull’essere lievito per la costruzione di un paese umano e civilmente ispirato ai valori più sublimi. Specialmente quei valori non negoziabili di cui tanto ha parlato Benedetto XVI e che il nostro Diritto difende, definendoli beni non disponibili.
Può spiegare ai lettori i punti centrali del programma del PDF?
Il programma del Popolo della Famiglia, come già detto, mette al centro la famiglia, quella riconosciuta dall’art. 29 della costituzione e, da questa, si parte per arrivare a tutti gli ambiti del nostro vivere. Come primo punto urgente e fondamentale, da far partire come primo provvedimento attraverso un decreto legge, proponiamo il REDDITO DI MATERNITA’, cioè 1000 euro al mese alle donne che vorranno crescere un figlio, per i primi tre anni di vita estendibili a 6. Capisce bene che una somma del genere metterebbe tranquillità a quelle coppie, giovani e meno, nel procreare non dovendosi barcamenare per la crescita dei figli. Si otterrebbe subito l’inversione di rotta verso la denatalità ormai consistente in Italia che porta alla scomparsa ogni anno ad una città come Messina. Si farebbe girare l’economia con l’acquisto di pannolini, latte, vestiti e tutto ciò serva per allevare un figlio. La mamma sarebbe più presente a casa. Qualcuno ha parlato di “argent de poche” ma capisce bene che oggi la donna comune ha un lavoro precario e mal pagato. In ultimo, cosa non trascurabile, avrebbe un costo irrisorio, 15 miliardi di euro contro gli 80 proposti da altro movimento con il reddito di cittadinanza.
Poi vogliamo stabilire il QUOZIENTE FAMILIARE che tenga conto del numero dei componenti le famiglie, con sgravio e proporzionale al numero dei figli. Non ci pare normale che un single debba pagare le stesse tasse di chi ha a carico moglie e figli. Punto terzo vogliamo rendere detraibile ogni spesa quotidiana, non solo le 4 fattispecie previste per il 730. Questo aiuterebbe la trasparenza nel pagamento delle tasse ma soprattutto la trasparenza della nostra economia. Punto quarto ma non meno importante, il RILANCIO delle PICCOLE e MEDIE imprese. Sono queste ultime che formano la spina dorsale della nostra economia, sono le maestranze e tutto ciò che di bello ed esclusivo che ha sempre caratterizzato la nostra Italia. Il resto dei 60 punti li può consultare sul nostro sito ufficiale WWW.ILPOPOLODELLAFAMIGLIA.IT.
Ammesso di raggiungere la soglia del 3%, quali sarebbero le prime azioni dei vostri rappresentanti politici? Su quali temi o leggi si avverte l’urgenza di intervenire?
Se raggiungeremo almeno il 3% porteremo qualche decina di parlamentari che serviranno a proporre quanto già espresso e ad essere polvere nell’ingranaggio del motore parlamentare o, come ci piace dire, essere chiodo nella coda del serpente. Con noi al governo non passeranno i disegni di legge già pronti e proposti dai movimenti più in voga, e cioè: INCESTO, MATRIMONIO INTERSPECIE (uomo e animali), legalizzazione della PEDOFILIA, UTERO IN AFFITTO, POLIAMORE (matrimonio fra più persone di qualsiasi sesso). Mi chiederà come tutto ciò può accadere con pochi parlamentari. Ricordo che le unioni civili sono stati votati grazie ai 5 voti decisivi del parlamentare VERDINI.
Oltre la crisi morale, il Paese sta vivendo una crisi economica strutturale. Il PDF come intende intervenire?
Nell’esprimere ogni apprezzamento per il nuovo partito di Adinolfi, auguro loro una lunga attività politica, per il Paese e nelle prossime tornate elettorali, anche a livello locale.
Questo punto richiama un po’ tutto quello che ho espresso prima, se non si riparte dalla famiglia non può ripartire il Paese. Gli altri movimenti propongono ricette che non potranno mai guarire l’Italia perché, avendo perso ogni riferimento morale, brancolano nel buio e tirano a indovinare. E’ come se in un poligono si sparasse dovunque senza rendersi conto che l’obiettivo è centrare la sagoma. La ringrazio per lo spazio concessomi e, se mi permette, chiudo col nostro motto che poi è quello della Santa Giovanna d’Arco: a noi la battaglia, a Dio la vittoria.
Carmen Perricone