Politica

MARIO BLANCATO: IL MIO VOTO RIMANE DI SINISTRA, MA NON PIU’ AL PD, CHE ORMAI E’ DIVENTATO UN’ALTRA COSA

Mario Blancato, il professore si è rinchiuso nella sua avita Sortino e non si cura più dei fatti della politica siracusana?

Sì, in effetti mi sono ritirato a vita solitaria e appartata nella mia Sortino, già da un bel pezzo. Nel mio paese ho cercato di continuare a fare quella politica di sinistra, che mi era stata trasmessa dai classici e dai dirigenti del PCI. Io ho sempre considerato la politica una mia seconda scelta, dopo l’insegnamento del mondo antico, che è il mio vero primo e insostituibile amore. Poi mi sono reso conto che il partito, già a partire dai primi anni 2008 stava cambiando geneticamente, aveva posizioni incomprensibili, stava diventando un organismo asfittico, senza discussioni serie, sociali, politiche vere. Ed in silenzio, anch’io come milioni di altre persone siamo lentamente scivolati verso quella “scissione silenziosa”, che esprime disagio e disincanto. Con questo ti ho detto che ormai la mia vita politica si riduce all’espressione formale del voto, che rimane di sinistra, ma non più al PD, che ormai è diventato altra cosa, rispetto ai miei ideali, con i quali sono cresciuto.

La Fondazione Inda fa business a costo della qualità degli spettacoli?

Mi tocchi un nervo scoperto. È assolutamente insopportabile che la fondazione INDA resti commissariata. Incredibile la vicenda di un sindaco che va dal Ministro per farsi commissariare la ‘sua’ fondazione, sottraendola quindi al suo controllo e a quello della città, del suo consiglio comunale. Così come è incredibile che il commissario  prepari delle significative modiche allo stato della Fondazione e nessuno a Siracusa conosce quali siano queste modifiche. Vorrei vedere se questo dovesse capitare alla Scala di Milano o alla Fenice di Venezia. Sarebbe scoppiato il finimondo. Penso che la protesta sarebbe andata oltre i confini nazionali. Avrebbero chiamato i caschi blu. Da noi, un assordante silenzio, imbarazzante. Ma dove sono questi grandi ciambellani della cultura. Ma come s i può sopportare uno sfregio di queste dimensioni?. Silenzio.  Solo il buon Pippo Zappulla ha denunciato questa kafkiana assurdità. La Fondazione è scivolata ormai da tempo in un’opacità di rapporti sia culturali che propriamente di spettacolo, per cui credo sia necessario un intervento per normalizzare i suoi organi statutari e per creare una nuova sinergia con la società civile della città. La Fondazione è un patrimonio di pregio, che non possiamo affidare a nessun altro che non sia la città nella sua espressione migliore sia culturale che economica, come volle prescrivere nel 1913 il conte Tommaso Gargallo. Mi aspetto una riflessione corale sul ruolo dell’INDA.

 

SABATO L’INTERVISTA INTEGRALE