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VIA ASBESTA: TUTTO RISOLTO, NIENTE DOPPI TURNI. MA LA DIRIGENTE DOPO QUALCHE ORA CI RIPENSA E PER SICUREZZA LI RIPRISTINA. GENITORI FURIBONDI

Il pasticciaccio brutto dell’esubero degli alunni dell’11° Istituto Comprensivo Archia di Via Asbesta e Via Monte Tosa sembrava dunque definitivamente risolto, quando, all’improvviso, è arrivato il “contrordine compagni”. Sospesa la revoca dei doppi turni, nonostante il comunicato, di pochissime ore prima, di un raggiante sindaco Sindaco Garozzo che annunciava urbi et orbi che i doppi turni erano stati scongiurati. Questa volta, avevano assicurato il Sindaco e la dirigente, i doppi turni non saranno attuati. C’erano pure gli atti formali dell’amministrazione comunale, a tranquillizzare le famiglie, ma anche i docenti e gli allievi. Passano due ore ed arriva la doccia fredda. La dirigente sospende la revoca dei doppi turni. Occorre fare tutte le verifiche del caso in materia di sicurezza. Eccola la parolina magica: “sicurezza”. In nome della sicurezza i genitori, gli allievi, il corpo docente, devono sopportare i disagi. Un dubbio ci sorge: come mai fino ad oggi, queste prove di sicurezza non erano state necessarie? E cosa dice il sindaco di una dirigente scolastica che concorda con l’amministrazione una soluzione, salvo poi rimangiarsi tutto in due ore?
Adesso è giunto il momento di dire basta ad una situazione imbarazzante per i protagonisti (dirigente, amministrazione comunale) ed insopportabile per chi la subisce. Questo è un Paese in cui, quando accade qualcosa, la colpa è sempre di quelli che c’erano prima, o delle circostanze avverse. Noi però, al destino cinico e baro che si diverte a complicarci la vita, seguendo logiche a noi sconosciute, abbiamo smesso di credere da un pezzo. Vorremmo che qualcuno, oltre a garantirci una soluzione definitiva ed accettabile, ci spiegasse di chi è la colpa. Vorremmo che, se ci sono state negligenze, qualcuno ne rendesse conto. Vorremmo che le istituzioni scolastiche al livello più alto, si adoperassero per verificare cosa esattamente è successo, e ce lo spiegassero. Perché sembra proprio che dal vocabolario della lingua italiana, la parola “responsabilità” sia scomparsa, e sarebbe il caso di reintrodurla, di ridarle piena cittadinanza e pieno significato. Auspichiamo una verifica approfondita, che accerti chi ha causato questo esubero, chi ha provocato questo pasticcio all’italiana, chi ha costretto padri e madri ad assentarsi dal lavoro per manifestare in strada. E’ nostro diritto, lo pretendiamo.