Politica

GIOVANNI CAFEO: LA CITTA’ NON SI AMMINISTRA COI NUMERI, ORMAI C’E’ IL DISTACCO CON SIRACUSA

Giovanni Cafeo, ci sono diverse emergenze: il cimitero che cade a pezzi, l’ospedale vecchio che mostra i danni del tempo, l’inquinamento urbano, la disoccupazione…

Non sono emergenze, non sono cose impreviste, sono problemi irrisolti da decenni che si acuiscono di giorno in giorno. Non è facile amministrare ed oggi c’è la necessita di ripartire da questa consapevolezza. Consapevolezza delle difficoltà e competenze adeguate sono il presupposto alla risoluzione dei problemi. Oggi manca perfino la sensibilità di porsi il problema, non si parla più dei temi e non si riconosce ruolo a nessun interlocutore. L’unica preoccupazione sembra essere delegittimare l’altro. Dobbiamo ricominciare dall’Abc di una società, dobbiamo ricominciare dal riconoscerci e dal ricercare insieme di costruire il futuro della nostra comunità.

Qualcuno dice che l’amministrazione si è fermata perché traumatizzata dalle vicende giudiziarie. Credibile?

Non c’è dubbio che le problematiche riscontrate nell’amministrare una città cosi difficile e mal messa come Siracusa facciano tremare i polsi solo a pensarci, il clima sicuramente poi non aiuta. Troppa attenzione non fa mai bene. Io ho una mia personale idea. Non si è riusciti a mettersi in discussione e gli effetti di alcuni errori iniziali si stanno manifestando. Il non ricercare il confronto e la condivisione con i soggetti politici ed istituzionali non ha giovato alla conduzione politica dell’attività amministrativa. Il risultato è stato che ha preso il sopravvento la chiusura ed il distacco con la città, quasi come se l’amministrazione fosse di proprietà di chi amministra e dei consiglieri che servono a garantire la maggioranza.