EZECHIA PAOLO REALE: GAROZZO ALFANIANO FA RIDERE
Ezechia Paolo Reale, per le Regionali è la campagna elettorale che ti aspettavi?
Non mi aspettavo nulla di particolare. Certamente è una campagna che non si può paragonare a quella per le elezioni ammnistrative attraverso cui decidi davvero il futuro di una città, il suo benessere e il suo malessere. Le elezioni regionali spostano l’attenzione su un’altra città, Palermo, ahimè troppo lontana e forse così la sentono i siracusani, perché lontano spesso appaiono i deputati regionali che una volta ottenuto un posto all’Ars spesso dimenticano di avere responsabilità vere verso gli stessi cittadini a cui hanno chiesto il voto sino a poche settimane prima. Dunque, gente spesso disinteressata. Ed è un male, perché tanta parte del nostro futuro passa dalle scelte che facciamo nella cabina elettorale. Da ragazzo ero più rivoluzionario e c’era una scritta in via Brenta che mi è sempre piaciuta molto: “Nelle scritte murali la nostra libertà, nelle cabine elettorali la vostra complicità”.
Sull’arresto di Antonello Rizza, ci sono varie correnti di pensiero. Si poteva fare prima o dopo la campagna elettorale?
Aggiungerei una terza. Forse si poteva anche evitare una candidatura a rischio? La coincidenza tra elezioni e provvedimento giudiziario è certo sgradevole ed il clima di sfiducia verso gli uffici giudiziari che esiste a Siracusa favorisce la polemica, ma io preferisco sempre pensare che giustizia e politica siano due mondi separati e che i tempi della prima non siano dettati dall’interesse di parte. Chi ha motivo di pensare diversamente avrebbe comunque la possibilità di porre in modo forte il problema dei rapporti tra magistratura e politica: basterebbe ritirare la candidatura. Quando il processo penale gli darà ragione sarà troppo tardi, ma si avrà la prova evidente che le scelte della magistratura hanno capacità di incidere negativamente sulla democrazia rappresentativa. Si diventerebbe vittima vera di ingiustizia ed emblema di una distorsione del sistema da correggere. Discorso difficile, che non può esaurirsi in poche battute.
Domanda tecnica. Ma ora Garozzo, sindaco e dirigente del Pd, alle Regionali voterà Cutrufo e quindi il partito di Angelino Alfano. E se lo fa cosa succederà nel Pd?
Fa sorridere un Garozzo alfaniano, ma non succederà nulla di diverso da quello che continua a succedere ormai da più di quattro anni. Continueranno a litigare, a dirsene di tutti i colori, dinnanzi ad una città che langue e ad un territorio, sotto gli occhi di tutti, sottosviluppato, rispetto alle potenzialità che esprime. Poi, di nuovo, tutti insieme appassionatamente alla caccia di posti della politica.
Il tuo candidato presidente è Musumeci. Perchè secondo te è la scelta giusta?
Perché è una persona coerente, perché mi fa pensare che con lui le istituzioni abbiano ancora un senso ed una possibilità. Perché è l’unica barriera che oggi esiste in Sicilia contro il giacobinismo dilagante. Ed io sono convinto che la storia sia sempre maestra di vita.
Fra Marziano e Cafeo ipoteticamente chi voteresti?
Nessuno dei due. Ovvio.
Sei stato un buon assessore regionale all’agricoltura. Il risultato di cui vai fiero?
Vado fiero per il lavoro fatto in quei soli otto mesi, intenso e importante. Ne vado fiero perché ho avuto la possibilità di capire che la buona politica dipende esclusivamente dagli uomini che si assumono le responsabilità e che la sete di potere dei partiti paralizza ogni ipotesi di sviluppo. Ma vado fiero per aver compiuto il passo decisivo per il riconoscimento dell’IGP per tutto l’olio siciliano, per aver dato un’impronta culturale straordinaria alla partecipazione della Sicilia ad Expo, poi non sfruttata se non addirittura rovinata, dall’egoismo cieco dei politicanti in servizio permanente effettivo, per aver portato a compimento in tempi record il Piano di Sviluppo Rurale che sta facendo giungere, solo da poco purtroppo, contributi europei ingenti e fondamentali per la nostra agricoltura, per aver trovato i finanziamenti per i lavori di alcune dighe di importanza vitale per l’economia dell’isola, per aver lasciato il ricordo di una persona che ha lavorato con passione e senza interesse personale. La mia scelta, poco comprensibile per molti, è stata un segno di amicizia nei riguardi di un politico di grande visione, un amico, prematuramente scomparso, a cui sarò sempre riconoscente per avermi dato questo surplus di esperienza e per avermi fatto comprendere ancor meglio che, al di là di ogni ideologia, la scelta di donne e uomini competenti, a prescindere dalla loro appartenenza alla schiera degli obbedienti alle segreterie, è l’unica vera rivoluzione politica della quale abbiamo bisogno.
Solo Paolo Cavallaro di Diventerà Bellissima ha detto quale sarà il suo programma se dovesse essere eletto all’Ars
Il programma elettorale non appartiene ad un singolo candidato, ma al Presidente della Regione. Bene ha fatto Paolo ad evidenziare alcune sue idee, ma ancor meglio la nostra Cetty Vinci che ha saputo indicare, con un linguaggio che giunge a tutti, i punti di forza che caratterizzeranno il suo mandato e che sono gli stessi in cui è sempre stata impegnata anche a Siracusa: il sociale, l’ambiente, il lavoro per i giovani. Nessuna improvvisazione, solo esperienza, serietà e coerenza.
Secondo noi tutti i candidati alle Regionali dovrebbero parlare del lavoro che non c’è a Siracusa, del 62 per cento di disoccupazione giovanile
Sono d’accordo.
Ho letto sul web che Zappulla e Princiotta hanno diffamato consiglieri di maggioranza e Garozzo Band che via via vengono tutti assolti. E’ vero?
Non mi appassionano questi argomenti. I social servono ad altro, a mio avviso. Tutto questo crea solo tensioni e avvelena l’aria già intossicata in questa città. Ne abbiamo visto e letto fin troppe in questi anni.
Se hai coraggio dammi i nomi dei cinque deputati siracusani che saranno eletti
Più che coraggio, chiedi incoscienza. Un seggio al PD ed uno al M5S (non conosco le dinamiche interne imperscrutabili di questi due Moloch e non so pertanto indicare chi tra loro ha più chances di elezione), poi Rossana Cannata, Gennuso e Cetty Vinci.