Politica

CORTO CIRCUITO NELLA SCUOLA DI VIA ASBESTA DOVE SUCCEDONO COSE DA PAZZI

C’è una scuola, a Siracusa, il plesso di Via Asbesta, facente parte dell’11° Istituto Comprensivo, dove accadono cose da pazzi. Si inizia con una classe spostata nello spogliatoio della palestra, si prosegue con lo spostamento, a turno, di ogni classe nell’auditorium. Il motivo è la mancanza di un’aula. Sembra un problemino semplice semplice da risolvere, ma non è così. Si viene a sapere che in realtà il problema è costituito da un numero eccessivo di iscrizioni, oltre 300 bambini in più rispetto alla capienza. Chi lo ha creato il problema? Non si sa, e non è neanche importante. Sappiamo chi certamente il problema non lo ha creato, ma ne subisce gli enormi disagi: i genitori. Qual è la soluzione che la dirigente propone? I doppi turni, dal lunedì al sabato, compreso. Tutto ciò è francamente inaccettabile. E’ inaccettabile che i genitori siano stati messi a conoscenza del problema dopo l’inizio dell’anno scolastico, quando la situazione era ben nota alla dirigenza scolastica sin dall’estate. E’ inaccettabile che a pagare gli errori altrui siano gli alunni e le famiglie. Come fanno i genitori a rivoluzionare orari, organizzazione familiare, chi li risarcirà dei disagi? Ed ancora, ci sono insegnanti che fanno i pendolari da paesi della provincia, è giusto chiedere loro di uscire da casa alle sei del mattino e  farvi rientro a notte fonda?

Ma chi dovrebbe risolvere il problema, adesso, e come? La dirigenza, la politica, il provveditorato? Non è compito delle famiglie cercare soluzioni di un problema che altri hanno creato. Non sono le famiglie che devono farsi carico di simili disagi per errori altrui. Semplicemente non è una situazione accettabile.

Si risolva il problema, subito, in maniera soddisfacente per insegnanti, alunni, famiglie, garantendo il diritto allo studio dei ragazzi, ma anche il loro diritto allo svago pomeridiano, a svolgere attività sportiva e ricreativa. La scuola ha la funzione di formare i cittadini di domani, e quello che sta offrendo in questi giorni, invece, è uno spettacolo desolante ed esecrabile. Chi lo ha causato, e sappiamo che non è stato il corpo insegnante, non sono stati i genitori né,  per una volta, i politici,  ne prenda atto, ne tragga, e soprattutto ne paghi, le conseguenze. Lunedì è assai probabile che gli alunni non entrino a scuola. Per una volta con la solidarietà di genitori e insegnanti. Dirigere significa avere responsabilità,  e quando si commettono errori, è giusto che in qualche modo se ne risponda.