Politica

ASSESSORE SI OCCUPI DELLE EMERGENZE SCOLASTICHE E LASCI STARE IL MISTERIOSO PROGETTO DI QUALITA’

Rep: E’ stato presentato questa mattina in conferenza stampa, “Un Villaggio per Crescere”, il progetto rivolto a tutte le famiglie con bambini di età compresa tra 0 e 6 anni. Il progetto di CSB (Centro per la Salute del Bambino) di Trieste e Orsa si connota in maniera particolare per l’attenzione che dedica ai territori periferici e al rischio di esclusione sociale, oltre che per l’elevata accessibilità dei presìdi, che proporranno alle famiglie e ai loro bambini attività di cura, educazione, apprendimento, in contesti diffusi e aperti a tutti, senza barriere e ostacoli di alcun tipo alla fruizione (nidi, associazioni, pediatri di famiglia, scuole dell’infanzia, strada). Il progetto, finanziato con 2 milioni di euro, avrà durata triennale, coinvolgerà le città di Torino, Siracusa, Policoro, Cosenza, e raggiungerà più di 3000 famiglie con bambini al di sotto dei 6 anni. All’incontro con i giornalisti erano presenti, l’assessore alle Politiche scolastiche, Roberta Boscarino,  il consigliere comunale, Tanino Firenze, il dottor  Giorgio Tamburlini, per il Centro Salute del Bambino di Trieste e  Rosalba Favara  per la cooperativa Orsa. “Si tratta di un progetto di alta qualità – ha detto l’assessore alle Politiche scolastiche Roberta Boscarino -rivolto alle famiglie con contatto diretto, attraverso visite domiciliari e attraverso  il peer-to-peer,  con il coinvolgimento di tutte le agenzie presenti sul territorio, a partire dall’assessorato alle Politiche sociali e le agenzie socio-sanitarie. L’amministrazione intende anche investire risorse e attenzioni nelle zone periferiche, individuando probabilmente la scuola di via Algeri, come possibile destinataria del progetto”.

“Investire nei primi anni di vita – ha detto il dottor  Giorgio Tamburlini – oggi è la cosa più importante che una comunità piccola o grande che sia, uno stato, una regione, un comune o un quartiere, può fare. Il tempo di qualità che i genitori trascorrono con i loro bambini, è un tempo preziosissimo  per costruire la propria mente e aiutarli ad affrontare il domani…e ancora, l’offerta educativa del progetto comprende buone pratiche di dimostrata efficacia per lo sviluppo cognitivo e socio relazionale del bambino e per il rafforzamento delle competenze genitoriali, quali: la lettura condivisa, la narrazione, l’esperienza musicale, il gioco, l’espressione artistica e l’utilizzo appropriato delle nuove tecnologie…

 

Sin qui alcuni stralci di un lungo comunicato, tipico esempio di quando si scrive molto per nascondere il niente. Traduzione concreta. Il nulla del nulla, solo enunciazioni teoriche e condivisibili che non significano niente sul piano pratico. In sostanza, c’è una Fondazione che ha un finanziamento cospicuo e che deve dimostrare di spenderlo in tutto il Paese. Così si arriva anche a Siracusa dove non esiste nessun monitoraggio, nessun preparativo, solo un aggancio con una coop. Lo stesso assessore vacilla “forse, probabilmente, ancora non si sa, sarà la scuola di via Algeri la destinataria del progetto”. Insomma, che dire, una roba politica?

Alla Garozzo Band vogliamo ripetere quello che abbiamo detto ieri. Il Comune ha il problema dei doppi turni all’Archia, il problema delle scuole a rischio che andrebbero chiuse come ha denunciato la dottoressa Giuffrida e quello di cento famiglie che non riescono a pagare la refezione e come risposta il Comune ha tolto loro il pasto, come denunciato in conferenza stampa dal consigliere Simona Princiotta. Ecco, queste sono tre emergenze, l’assessore al ramo si occupi di questo, cerchi le soluzioni possibili, eviti di castigare i bambini poveri e lasci stare il progetto di qualità spuntato come un fungo e che non si sa bene che roba è.