NUOVE QUERELE DOPO LE ACCUSE DELLA PRINCIOTTA A SOFIA AMODDIO?
E’ già al lavoro la prima commissione del CSM inviata a Siracusa per tentare di arginare il fiume di veleni che scorre ancora una volta a Palazzo di Giustizia. Probabilmente i magistrati che indagano sulla correttezza dei colleghi siracusani troveranno qualche titolo di giornale da leggere perché magistrati, politici e avvocati sono entrati nel mirino della Consigliera comunale Simona Princiotta. Mercoledì scorso è stato il secondo giorno della conferenza stampa che potrebbe essere l’atto finale di tanti esposti in Procura e al Csm. Il panorama è quello che tutti conoscono: Magistrati contro magistrati e avvocati contro avvocati e nella terra di mezzo alcuni politici. Dopo un passaggio di apertura contro un giornalista mal digerito dalla consigliera e la promessa di pubblicare sue email di carattere informativo inviate ad alcune testate nazionali, la battagliera Princiotta è andata dritta al punto mirato: dimostrare una certa contiguità tra magistrati e degli avvocati vicini al sindaco di Siracusa. La Princiotta avrebbe informato anche il CSM del rapporti amicali esistenti tra il Pm Antonio Nicastro e il presidente dell’ordine degli avvocati Francesco Favi, legale del sindaco Garozzo, socio dello studio legale dell’assessore comunale Pier Paolo Coppa, indicato in giunta dalla parlamentare nazionale del PD, avvocato Sofia Amoddio. La Princiotta ha denunciato come singolare il fatto che il Pm Nicastro abbia agito con insolita celerità ad istanze dell’avvocato del sindaco quando richiedeva una perquisizione domiciliare a suo danno per un caso di presunta diffamazione. Ma la vicenda è stata presentata con dovizia di particolari diretti a dimostrare la “parzialità” del dottor Nicastro al punto che sul caso s’imponeva l’astensione dello stesso magistrato e la secretazione degli atti da parte del Procuratore. Nella conferenza di mercoledì 10 altre amicizie del Pm Nicastro sono state indicate nel consigliere Alberto Palestro. Anche il Pm Andrea Palmieri è stato indicato come amico del consigliere Palestro e avrebbe mosso iniziative per favorirlo in un certo qual modo in occasione di una indagine innescata da un attentato incendiario ai danni della consigliera. Il Pm Davide Lucignani è stato il terzo magistrato contestato dalla consigliera per il suo modo di procedere, ossia senza astenersi in procedimenti difesi da legali che avevano intrattenuto rapporti economici con lo stesso sostituto. Il dottor Lucignani secondo la consigliera avrebbe violato il suo diritto di difesa in un procedimento innescato dalla Princiotta contro esponenti del consiglio comunale. Nel corso della conferenza stampa è stato fatto ascoltare una conversazione tra il pentito a fasi alterne (Rosario Piccione) che riferisce ad un suo interlocutore la circostanza che quando Sofia Amoddio non era ancora parlamentare era l’avvocato del 60 per cento dei componenti del clan Bottaro-Attanasio e veniva pagata con uno stipendio che le veniva consegnato proprio dal Piccione. Insomma, molto del contenuto della conferenza stampa aprirà la porta a nuovi procedimenti giudiziari, anche se la stessa Simona Princiotta afferma di avere documentato in sede giudiziaria quanto riferisce, non c’è dubbio che sono molti i fatti che meritano di essere considerati reati e avere il timbro di verità incontrovertibili. Cosa decideranno i giudici del CSM sui colleghi in lotta non è ancora immaginabile. Quante querele scaturiranno dalle affermazioni delle Princiotta nessuno è in grado di stabilirlo. L’unica cosa certa è che la guerra in corso, quella di sempre con i soliti protagonisti che si affrontano all’ultimo sangue, produrrà effetti che definire devastanti (sulla Giustizia e sulla Collettività che dovrebbe crederci) è cosa assai riduttiva.
Gregorio Valvo