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AMIANTO: C’E’ UN PIANO E PAGHIAMO DUE CONSULENTI CON RISULTATI VICINO ALLO ZERO

Le omissioni e le carenze di un’Amministrazione pubblica pesano sempre su di una collettività. Quando poi queste riguardano congiuntamente sia la materia ambientale sia la salute pubblica, è lecito dire che pesino ancora di più. In materia di amianto, per esempio, Siracusa ha da tempo approvato il Piano Comunale, con relativa mappatura degli edifici pubblici interessati da asbesto, con l’analisi della relativa pericolosità, priorità e tipologia di intervento. Peccato però che il Piano, ad oggi, non sia stato applicato e l’amianto è ancora tutto lì, sotto forma di lastre, tubature, rivestimenti, tettoie, canne fumarie e quant’altro. Dicono persino che in amianto siano costituite le tubature di parte dell’acquedotto della nostra città. Il Piano comunale dell’Amianto, tra l’altro, interessa unicamente gli edifici pubblici, pur numerosi, mentre per quelli privati il peso dello smantellamento, in base alla legge regionale, sarebbe lasciato direttamente ai proprietari. E, dati i costi della rimozione e della successiva bonifica e sterilizzazione dei prodotti, nonché il conferimento a ditta specializzata, indispensabili per questo tipo di intervento, il condizionale è d’obbligo. Nella realtà dei fatti, da un lato il Piano comunale, ad oggi, rimane LETTERA MORTA e non è reso esecutivo, dall’altro assistiamo al fenomeno crescente dell’abbandono illegale di amianto, anche in pessime condizioni, pratica sempre più diffusa e deprecabile. Non ci stancheremo mai di segnalare che l’utilizzo della fibra killer nel nostro Paese è vietato da più di 25 anni, che la sua eliminazione totale dal territorio è da considerare priorità non più differibile, che di amianto ancora oggi si muore ed in Sicilia, Regione largamente interessata dal problema, si muore ancora di più. Contro l’amianto servono azioni concrete e non episodiche. Serve e non si potrà più procrastinare l’applicazione urgente del Piano, così come era stato assicurato, durante un colloquio tenutosi lo scorso febbraio, dall’assessore al ramo, avv. Pierpaolo Coppa. In proposito, giova ricordare che l’attuale Amministrazione di Siracusa si avvale della consulenza non di uno ma di ben 2 esperti in materia ambientale, tutti costi aggiuntivi che vanno ad appesantire un bilancio, è un fatto noto, da anni prossimo al dissesto finanziario, per cui dall’operato dei due consulenti attendiamo, da troppo tempo e con rinnovata fiducia, dei risultati che siano quanto meno significativi, in un territorio devastato dal punto di vista ambientale com’è purtroppo il nostro. Non è più il tempo di aspettare risposte che non arrivano. Quello che ai siracusani oggi interessa vedere e valutare sono i RISULTATI. E tutto il resto sarebbero solo promesse, vane e dal retrogusto elettorale.

Carmen Perricone