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CULLE TERMICHE IN TUTTA LA SICILIA

La cronaca ci ha consegnato, purtroppo, ancora la storia di una neonata trovata morta perché abbandonata dalla mamma. È successo a Monopoli, in spiaggia, dove il freddo del mese di febbraio non ha lasciato speranze alla piccola. La madre ha dichiarato di non sapere che fare, perché poco conosciuta è la legge che dal 2000 consente il parto in anonimato, rivolto a coloro che non possono riconoscere il bambino che stanno mettendo al mondo, per cercare di contrastare l’abbandono neonatale.

Il movimento politico Un Passo Avanti non si limita a chiedere che la legge abbia maggiore divulgazione. Si rivolge agli assessorati regionali alla Sanità e alla Famiglia affinché in chiave moderna vengano riattivate in tutti gli ospedali della Sicilia le “ruote degli esposti”.

In ogni nosocomio dell’isola – afferma Costanza Castello, coordinatrice regionale del movimento – venga installata una culla termica posta nel muro esterno, riscaldata e dotata di un allarme acustico che permetta al personale medico di essere avvisato con celerità nel momento in viene lasciato un bimbo. Le culle termiche contrasterebbero efficacemente il fenomeno dell’abbandono e contribuirebbero a dare una risposta alle famiglie in attesa di adozione. Culle per la vita che sono già presenti in alcuni grandi centri italiani come il Federico II di Napoli, il Sant’Anna di Torino, l’ospedale Careggi di Firenze, la clinica Mangiagalli di Milano o il policlinico Casilino di Roma, per fare alcuni esempi. La Sicilia non è estranea, fortunatamente, rispetto a queste eccellenze perché ci risulta che l’ospedale Cannizzaro di Catania abbia una nicchia in via Umbria, a lato della chiesa di Gesù Lavoratore. Ma ovviamente noi chiediamo un approccio sistemico al problema, desideriamo una classe dirigente regionale in grado di governare la questione per non determinare casi di serie A e di serie B a seconda della lungimiranza dei singoli dirigenti medici provinciali. Ci auspichiamo un giorno di vivere in una Sicilia dove ci siano le condizioni affinché non avvenga l’abbandono di un bambino ma nel frattempo lottiamo per salvare vite, è nostro dovere”.

 

Costanza Castello

Coordinatrice regionale “Un passo avanti”

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