Politica

ANTONIO NICITA: I MIEI SOGNI RIGUARDANO I MIEI FIGLI E LE NUOVE GENERAZIONI

Antonio Nicita, anzi senatore Antonio Nicita. Complimenti per la tua elezione, un vizio di famiglia quello di occuparsi di Siracusa e della sua provincia

Ti ringrazio. Ho avuto una proposta di candidatura che mi ha messo in crisi per qualche giorno, dato il mio incarico, iniziato da un anno a Bruxelles, e gli impegni in Università. La cosa che mi ha poi convinto è stata proprio la proposta di una candidatura sulla Sicilia orientale. E quindi la possibilità di restituire al mio territorio quello che ho ricevuto.

Ancora classifiche sulla qualità della vita e Siracusa sempre agli ultimi posti. La tua analisi sintetica?

Siracusa, sia come città che come provincia, ha un’alta variabilità: molte bene in alcune cose, malissimo in altre. Alcune criticità vengono da lontano, ma diversi fattori determinanti della qualità del vivere, specie sotto il profilo dell’inclusione sociale, della vita di quartiere, della partecipazione, della mobilità sostenibile vanno affrontati con decisione.

Ma sul serio ti vuoi candidare sindaco a Priolo?

Da quando ci siamo occupati di Lukoil in campagna elettorale, l’ On. Spada cerca di convincermi ad affiancare l’attività di Senatore con quella di candidato sindaco di Priolo. Colpa anche mia che gli ho raccontato di quando mio padre decise di fare il consigliere comunale a Priolo da deputato regionale. Priolo è al centro del nostro futuro: o intercettiamo la transizione ecologica disegnata dall’Europa o avremo crisi ambientale e altissima disoccupazione nel giro di un decennio. Per quanto mi riguarda però, come ho detto all’On. Spada, che ho ringraziato per la proposta, sebbene in Senato ci siano alcuni senatori-sindaci, devo dire che l’attività di Senatore e quella nella segreteria nazionale, oltre a quella universitaria che in parte continuo, sono totalmente assorbenti oggi. In futuro, sarò sempre al servizio delle proposte della mia parte politica.

Il tuo collega Luca Cannata dice che gli emendamenti non bastano visto che i fatti li fa solo il governo Meloni e che quando c’era il Pd al governo non avete fatto nulla per Lukoil e Ias

A mio avviso il Governo Draghi ha atteso una soluzione che poi oggi la stessa Lukoil rivela: quella della vendita. Cannata ha ragione quando dice che gli emendamenti non bastano e che le norme le fa il Governo, o meglio la maggioranza, e non l’opposizione. Ma l’opposizione ha il dovere, a mio avviso, non solo di contestare il Governo ma anche di fare opposizione propositiva. Non solo per spiegare cosa si farebbe se si fosse la Governo ma anche per lanciare idee e confrontarsi sul merito. E pungolare il Governo a fare o contestarne le  omissioni. Per esempio io ho presentati un nuovo emendamento su tema commissariamento IAS e rilancio politiche ambientali. Vedremo come risponderà il Governo. Aggiungo che in molti casi anche i singoli parlamentari di maggioranza possono avere difficoltà a far passare emendamenti di rilevanza locale e dunque l’attivismo dell’opposizione sui temi territoriali di interesse comune può essere molto utile.

Senatore, torniamo a Siracusa. La città è massacrata, i siracusani lo sanno bene, lo vedono quotidianamente. L’uomo solo al comando ha fallito e si vuole anche riproporre

Il Partito Democratico sta discutendo al suo interno un progetto per Siracusa da proporre anche ad altre forze politiche di centro sinistra e al protagonismo civico d’area. Io stesso, nei prossimi mesi darò un mio contributo ad una proposta per Siracusa che riesca a integrare temi programmatici locali a visioni politiche di fondo. Poi verrà il tema delle persone candidabili, nel confronto con gli altri interlocutori.

Ortigia è il Nord di Siracusa, tutte le periferie, il litorale, ma anche corso Gelone e viale Zecchino , sono il Sud e le isole..

Questa cosa che dici è molto vera. C’è un tema che riguarda tutte le città storiche come Siracusa e cioè la capacità di mantenere i centri storici vivi, come la cittadinanza vera e non semplicemente come una grande B&B. I centri storici si svuotano e la vita vera dei cittadini si sposta altrove, spesso però senza avere adeguati servizi. Una delle proposte che vorrei avanzare è quella di una regolazione nazionale delle opzioni di attività economiche tipo airnbn, sulle linee della discussione attualmente in corso in Europa.

Lasciamo stare il curriculum, sintetizziamo dicendo che sei un’eccellenza siracusana. Oggi, dicembre 2022, qual è a tuo parere il presente e il possibile futuro di Siracusa

Ti ringrazio. Una delle cose belle che mi sono accadute in questi mesi è avere l’occasione di venire più volte al mese a Siracusa. Per me è una grande privilegio dopo tanti anni passati altrove. Io la trovo sempre bellissima e ne vedo enormi potenzialità. Due cose su cui dobbiamo puntare è la formazione e gli studi universitari, ma anche far ritornare moltissime eccellenze siracusane che stanno fuori. Sia i nostri giovani sia i meno giovani. Abbiamo molte potenzialità sul tema della valorizzazione di beni culturali, della digitalizzazione, della transizione ecologica. Ma siamo imbrigliati anche in questioni che attendono da troppo tempo, il tema dell’ospedale, quello del definitivo riordino delle Camere di Commercio, il coordinamento delle attività portuali siracusane con quelle catanesi, la mobilità sostenibile dentro e fuori Siracusa. Siracusa, come diceva Sciascia, è una città non solo in cui nascere, ma anche e soprattutto una città in cui vivere.

E’ difficile fare un percorso insieme con gli esponenti locali e siciliani del centro destra o c’è una strada in questo bosco buio e ricco di odio?

Per quanto mi riguarda, odio e personalismi non fanno parte del mio bagaglio politico e culturale.  A mio avviso, sulle questioni di grande rilievo locale, occorrerebbe sempre confrontarsi e discutere.  E valorizzare le convergenze che servono al superiore interesse del nostro territorio. Purtroppo, nell’epoca dei social e delle campagne elettorali perenni, è difficile farlo. Ma ci proviamo lo stesso. Ad esempio,  con l’on. Cannata e l’on. Scerra ci siamo sentiti in diverse occasioni sui temi locali. 

Quanti sogni hai nel cassetto?

Diversi. Per esempio mi piacerebbe avere anche una esperienza di Senatore con una maggioranza di Governo. Avere tanti no dalla maggioranza rischi anche di mortificare e deludere. Ma in ogni caso i miei sogni non riguardano la mia attività politica, sulla quale voglio battermi per il cambiamento e un rilancio del centro-sinistra. Mi piacerebbe contribuire a costruire, con tanti altri, una nuova proposta politica nazionale per il partito democratico e il centrosinistra.  Dobbiamo ripartire dalle tradizioni dell’Ulivo, dal meglio delle tradizioni del solidarismo cattolico, del pensiero socialdemocratico e della sinistra democratica ed ecologista, in un quadro europeo. Faccio parte della Costituente per un nuovo PD. Se ci fate caso, il PD è l’ultimo vero partito non personale che ci è rimasto. I progetti politici però fanno parte dell’orizzonte delle possibilità, non dei sogni. I miei sogni ormai, riguardano i miei figli e le nuove generazioni. Ed è quando pensiamo al loro futuro che il nostro impegno politico si riempie di senso.