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PNRR SULLE RETI IDRICHE /  NESSUN PROGETTO DI SIRACUSA E’ STATO FINANZIATO: SI DIMETTANO I VERTICI DEL CONSORZIO DI BONIFICA

Rep:  Come è noto, la Regione Siciliana aveva presentato 59 progetti per le reti idriche da fare finanziare attraverso i fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e resilienza).  Di questi 59 progetti, ridottisi a 31 perché 28, evidentemente, non avevano alcuno dei requisiti per essere finanziati dallo Stato attraverso i Fondi Europei, nessuno era stato ritenuto meritevole di essere finanziato. Lo dichiara Vincenzo Vinciullo. Adesso, il Governo nazionale, bontà sua, ha ripescato 8 dei progetti già bocciati. Di questi 8 progetti, 6 esecutivi e 2 definitivi, sono stati ripescati 3 a Trapani, 3 ad Agrigento, 1 a Ragusa e 1 a Caltagirone. Al solito, rimane esclusa la provincia di Siracusa che subisce un danno gravissimo da questa definitiva bocciatura. D fronte a questo disastroso risultato, ci saremmo aspettati le dimissioni immediate dei vertici del Consorzio di Bonifica di Siracusa, dimissioni che non sono ancora arrivate e che sollecitiamo, con la dovuta forza, in quanto è insopportabile che, di fronte ad una bocciatura totale da parte del Ministero dell’Agricoltura, coloro i quali hanno causato questa bocciatura non hanno la sensibilità e non sentono la necessità di andarsene a casa. Del resto, ha proseguito Vinciullo, come insegna la vicenda del Canale Galermi, che il Consorzio di Bonifica in provincia di Siracusa non funziona è sotto gli occhi di tutti e, dal momento che la responsabilità è sempre dell’organo politico che gestisce l’Ente e mai dei dipendenti, che non hanno alcuna responsabilità nella gestione dell’Ente, mi auguro di leggere al più presto la notizia delle dimissioni del Commissario del Consorzio di Bonifica oppure la notizia che il Governo regionale ha revocato questo incarico. Un Governo regionale che sostiene di essere all’avanguardia nella gestione dei finanziamenti europei e che, fino ad oggi, si è limitato solo a gestire ciò che ha trovato nelle proprie casse, deve reagire in maniera coerente con ciò che sostiene e, di conseguenza, ha concluso Vinciullo, ci sembra naturale che chi sbaglia deve pagare e la provincia di Siracusa non può continuare a pagare per gli errori commessi da chi, invece, dovrebbe salvaguardare e tutelare il territorio.