ALDO FEDERICO: SIRACUSA CAPITALE DELLA MONNEZZA E DELLE BUCHE
Aldo Federico, pensiamo che come quantità la cultura vada benissimo a Siracusa visto che il sindaco del cga e l’assessore Granata hanno annunciato una dozzina di festival in poche settimane, alcuni completamente ignoti ai siracusani..
Da anni replico sull’impossibilita’ di creare nuovi fermenti culturali in una città rammollita da un ingeneroso qualunquismo che incensa le solite persone. I leccaculo sono sempre più numerosi e non indietreggiano mai. Gli eventi scacciapensieri hanno solo un significato: fare apparire tutto come se fosse vero, come vero è il loro senso smarrito tra i tavoli della progettazione.
Siamo ad ottobre 2021 che idea ti sei fatta dello status di Siracusa? Come definiresti il periodo che stiamo vivendo?
Amici degli amici, zoccole e cicisbei al capezzale dell’arte flagellata dai fautori della bruttezza. La voragine della omologazione sta inghiottendo ogni cosa. Personalmente continuerò a decifrare la bellezza attraverso i miei colori e poco importa il il rantolo respiro di chi non comprende la maestosità del mistero racchiuso nell’incarnato di straordinarie eleganze femminili.
Per quanto ci riguarda pensiamo che ci sia una città in sfacelo, sotto ogni punto di vista. Tuttavia pochi sembrano notarlo, tanti sono rassegnati, molti preferiscono aspettare una mollica. Siracusa è ultima come qualità della vita in Italia e per farlo dimenticare gli incompetenti/arroganti del Palazzo si mettono in competizione per Siracusa capitale della cultura..
Come si può pretendere di classificare questa città a Capitale della Cultura…la cultura delle buche, della monnezza, dei tavolini sotto i marciapiedi, dei ristoranti che si distendono verso le piazze e i calamari ridono, sono contenti, amano ubriacarsi e storditi sino a tarda notte. Tra l’altro tutto questo piace a chi gestisce le vite altrui. E piace anche creare una certa sudditanza per meglio ammorbare le menti già narcotizzate di molti giovani che continuano a sbavare per partecipare ad eventi senza spessore.
Non condividi le scelte culturali di quelli del Vermexio insomma
Sono amico di Granata da vecchia data e lo considero un uomo di non indifferente cultura. Tuttavia mi rattrista la contiguità con mestieranti ( e fasulini) che non danno vigore alle sue scelte. Granata è un visionario dionisiaco, ma sempre consapevole di ciò che vuole. A volte occorre essere visionari in un mondo appiattito e senza slanci.
Sei un’artista di spessore anche se non ti sei iscritto all’arte contemporanea. Hai fatto un errore o si tratta solo di amore? Come va col sindaco del cga?
E’ un sindaco che mi ha in passato bannato perché non condividevo i suoi pruriti mentali, perché non condividevo le sue idee sull’arte. Troppo appiccicato, come un francobollo, all’idea, tutta sua, di una bellezza delirante, per niente spirituale. Credo che non abbia mai frequentato le chiese antiche di Ortigia.
Insomma, l’attuale politica non ti piace proprio. Vorresti un profondo cambiamento
In fondo non mi occupo di politica, ma sono attento agli sbadigli di chi non sa prendere mai una giusta posizione sui problemi di una città agonizzante come una vecchia signora che arranca verso il viale del tramonto. Eppure basterebbe poco, basterebbe non votare più questi fannulloni, intenti a cavalcare una tigre che oggi più che mai sembra un gatto spennacchiato.