Politica

LA CARITAS DI NOTO: FACILE ATTACCARE STANDO ALLA FINESTRA

Rep: In merito ai fatti accaduti in questi giorni, che hanno avuto una notevole
risonanza nei mezzi di comunicazione, relativi all’occupazione abusiva
dei locali adiacenti la Chiesa Sant’Antonio Abate di Noto, riteniamo di
precisare quanto segue.
La famiglia che ha occupato i suddetti locali scassinando la porta
d’ingresso, è seguita da mesi dalla nostra Caritas cittadina attraverso
aiuti che vanno dal pagamento di affitti della precedente abitazione, di
utenze di energia elettrica e alla consegna domiciliare di alimenti
corrisposti attraverso la bottega solidale.
La signora ha chiesto aiuto, per trovare una dimora dignitosa, al parroco
del Crocifisso di Noto il quale, dopo un lungo periodo di ricerca, non ha
trovato la disponibilità di proprietari ad affittare (anche per brevi periodi)
la propria abitazione alla famiglia suddetta.
Noi in genere siamo abituati a lavorare in silenzio secondo il dettame
evangelico “non sappia la tua destra quello che fa la sinistra” tuttavia,
considerato l’attacco gratuito e ingiustificato dei social nei confronti della
Caritas, unica ancora di salvataggio per la famiglia in questi mesi,
riteniamo opportuno evidenziare la profonda “ipocrisia” di quanti hanno
trovato facile indignarsi, (senza conoscere la storia e senza un minimo
di solidarietà), specie in un momento in cui molte case sfitte sono
disponibili per il business delle case vacanza. La società civile cresce se
sa guardare il bisogno delle famiglie più fragili e non il rigido protocollo
della borsa valori.
Precisiamo che il locale occupato è l’unico spazio disponibile per le
riunioni e le attività pastorali della parrocchia e che né il parroco (sempre
disponibile all’aiuto), né il legale rappresentante sono stati
precedentemente interpellati dalla famiglia occupante.
Al momento le parrocchie di Noto e la Caritas cittadina hanno già
gratuitamente concesso a famiglie fragili (anche se temporaneamente)
le poche abitazioni disponibili e continuano a seguire le tante famiglie
che a loro si rivolgono attraverso la bottega solidale, la mensa e la
raccolta alimentare. La denunzia riguardante l’occupazione del locale con
lo scassinamento della porta, il danneggiamento della facciata e i lavori
abusivi che sono in atto, era un atto dovuto da parte della Curia, ma non
ha comportato fino ad oggi un forzoso sgombero dei locali che
continuano ad ospitare la famiglia con l’utenza elettrica a carico della
Parrocchia.
Si auspica che, con l’ausilio dei Servizi Sociali del Comune, la situazione
possa risolversi al più presto, considerata anche la carenza di condizioni
igienicosanitarie dei locali privi di servizi. È facile attaccare e denunciare
sui social l’operato degli altri, restando a guardare alla finestra,
indifferenti e apatici, senza assumerci la responsabilità verso gli altri e
verso la società.
Il Direttore della Caritas Diocesana
Don Alessandro Paolino
L’addetto stampa
Dr. Giuseppe Malandrino