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FAUSTO SPAGNA: SIRACUSA HA PERSO LA GRANDE CHANCE UNIVERSITARIA PER COLPA DI POLITICI SCARSI E INCOLTI

Fausto Spagna, il sindaco più amato dai siracusani. Abbiamo pubblicato la tua foto da giovane e i consensi, tanti consensi, non sono mancati

Caro Salvo, voglio ringraziarti per i numerosi apprezzamenti che stimoli e raccogli. Non ne ho avuti mai tanti da vivo!

Sei stato praticamente per cinque anni sindaco di Siracusa. Di cosa vai più orgoglioso delle tante cose fatte per la nostra amata Siracusa?

A parte ovviamente il rilancio di Ortigia che è stata una scommessa ardua e alla fine vincente, sono fiero di avere vincolato a verde le aree del cosiddetto parco di Bosco Minniti dopo anni di infinite tensioni con chi voleva quelle aree destinate ad edilizia economica e popolare. Sono anche orgoglioso per la decisione e la battaglia sulla larghezza di viale Santa Panagia, anche in questo caso ritenuta esagerata, sproporzionata, quando,invece si vede benissimo che non lo è affatto.

Il rammarico più forte della tua esperienza politica che anche oggi viene ricordata con alto gradimento dai siracusani?

Tra i rammarichi più dolorosi, constatare che ad Enna c’è una Università consolidata, ricca di offerte didattiche, in pieno e costante sviluppo di studenti, che ha letteralmente trasformato la realtà economica e sociale di Enna. Ma l’iniziativa di creare un consorzio universitario ad Enna è successiva a quella di Siracusa come anche Trapani ed Agrigento. Una occasione importantissima fallita miseramente per esclusiva colpa di politici che non si sono impegnati, non hanno capito, non ci hanno creduto.

Perché le due ultime elezioni comunali hanno visto firme false e brogli elettorali che le hanno sostanzialmente inquinate?  Come si può andare avanti senza Consiglio comunale, senza controlli? E ancora, come spieghi il  Comune assente sulla pandemia e sostanziale spettatore sul nuovo ospedale. Insomma, perché è tutto in degrado, perché non si riesce a battere chiodo, come siamo arrivati in questo tunnel senza uscita?

L’assenza del consiglio comunale è un vulnus mortale alla democrazia cittadina che praticamente viene soppressa. Sorprende che una simile decisione sia stata assunta dalla magistratura come se fosse indifferente al sistema democratico locale, come se la democrazia nei Comuni non fosse sempre stata il primo ed indifferibile livello dell’intero sistema democratico e costituzionale. Non saprei dire di più. Forse negli ultimi decenni il ruolo dei Consigli Comunali si è molto declassato per una legislazione regionale pessima che ha modificato a ripetizione i sistemi elettorali e che alla fine ha favorito l’elezione di consiglieri forti esclusivamente di modesti insediamenti elettorali, fatti per lo più da parenti e qualche amico. Da questo è dipesa l’assenza di un qualificato ed ampio dibattito democratico su vicende centrali per la città come il Nuovo Ospedale, l’assenza di opere strategiche come strade, scuole ed Università, l’assenza di iniziative importanti in tema di turismo, beni culturali, valorizzazione di molti siti urbani e periferici (gli insediamenti nelle sterminate coste), abbandonati al degrado.

Io ricordo con ammirazione i consigli comunali ai quali ho partecipato come consigliere comunale (1975-1994) o ai quali assistevo da giovanissimo. Anche tu, caro Salvo, eri con me come corrispondente de “La Sicilia”. La qualità di quei confronti era sicuramente superiore a quello che poi avrei vissuto in Assemblea Regionale.

Ci sono stati e ci sono anche politici che non hanno onorato il loro mandato?

Certo che ci sono stati come in ogni epoca e in ogni latitudine. La città si riprenderà se torna quello spirito e quella voglia disinteressata di fare politica ed aiutare Siracusa che ha contraddistinto periodi della nostra storia cittadina.