Politica

ZONA GIALLA ADDIO, DECRETO TRUFFA PER I SICILIANI

Scrive sulla sua pagina pubblica l’avvocato Ezechia Paolo Reale: Immagino che pochi abbiano avuto la voglia di leggere il nuovo provvedimento del governo sulle misure anticovid (il testo è nella foto) ; e quei pochi, se non muniti di laurea in legge e banca dati giuridica affidabile non ci abbiano capito nulla. In effetti il decreto legge è un capolavoro di linguaggio burocratico declinato in giuridichese.Lo spiego in due parole (ho il privilegio di avere un’antica laurea in giurisprudenza discretamente utilizzata negli ultimi 35 anni e una banca dati giuridica professionale) : non è vero che gli indici di pericolo sono saliti in tutte le zone gialle che, pertanto, sono diventate arancioni. Più semplicemente sono state eliminate le zone gialle. Non esistono più per legge.E per non creare troppo malcontento, soprattutto nelle regioni, come la Sicilia, dove gli indici non giustificavano il passaggio, si è adottato nel testo del decreto legge un linguaggio ingarbugliato e si è fatto passare attraverso i media un messaggio diverso.O forse c’era la necessità di non lasciare aperte solo Sicilia e Sardegna: come è possibile che quei popoli primitivi stiano fronteggiando l’epidemia meglio degli evoluti lombardi, veneti, emiliani & Co. ?Omologhiamo tutto, magari senza dirlo troppo chiaramente, che è meglio, dai. Tanto in Consiglio dei Ministri siciliani non ce ne sono e passa liscio. E quando il provvedimento arriverà in Parlamento, dove magari qualche siciliano volesse alzare il ditino per una flebile protesta, per la sua conversione in legge entro 60 giorni avrà avuto già la sua piena efficacia perchè scade a Pasqua e quindi chi se ne frega anche del Parlamento. Io sono e continuerò a essere una persona prudente e, possibilmente, razionale: continuerò a usare ogni misura di cautela e farò il vaccino quando sarà il mio turno, ma non butto il cervello all’ammasso a cospetto del “Governo dei Migliori” che, per inciso, rispetto alle regole della democrazia, ritengo il peggior governo possibile.