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2 / PROFESSORESSA ACERRA: SIAMO ALLO SBANDO NON C’E’ OMBRA DI DEMOCRAZIA NELLA “CITTA’ IDEALE” DI PLATONE

Professoressa Acerra, lei fa parte dei volontari coraggiosi che hanno riportato all’essere villa Reimann. Oggi il vostro lavoro gratuito di tanti anni viene rubacchiato e se lo intestano altri. C’è di più, cercano anche di cancellare Save Villa Reimann definendovi “qualche volontario”.

Proprio così. La nostra è stata una presenza costante, attenta e qualificata che ha quasi giornalmente rivendicato quanto non veniva fatto nel rispetto delle volontà testamentarie della donatrice e questo ha indispettito i mediocri e gli incapaci che hanno tentato di denigrare la nostra opera che è invece riconosciuta  da tutta la cittadinanza. Abbiamo ricomposto e   restaurato le sale del piano terra:  pareti, tendaggi, ceramiche, tappeti, quadri, libri e tutto quanto è tornato ad abbellire la villa così come era quando era in vita la proprietaria. Tutto questo senza avere o chiedere un euro all’Amministrazione ma industriandoci ad inventare manifestazioni culturali di elevato spessore che hanno dato lustro alla città. Anche questo ha dato fastidio perché ha dimostrato che quando si vuole si può fare tutto e bene.

Adesso siamo praticamente  fuori dalla villa. Io personalmente non sono più andata dallo scorso febbraio né ci andrò fin quando non verrà chiarita la nostra posizione di “ volontari occasionali”, come ci hanno qualificato alcune menti ben pensanti e non si restaureranno gli arredi in pietra del giardino  che, spezzati e corrosi aspettano da un oltre un anno la  firma del Funzionario addetto sul progetto da inviare in Soprintendenza! Questa è la tanto vantata rigenerazione!

Nessuno sa nulla di quello che succede al Vermexio. Non c’è Consiglio comunale e quindi non c’è controllo di nessuna natura. Sembriamo tornati al tempo del Federale. Anche per i buoni spesa di Stato e Regione per l’emergenza Covid solo notizie lacunose e gestione on line che esclude più di mezza città

Come nelle più scadenti oligarchie assistiamo impotenti a quanto da Lei lamentato. Da Siracusani per la  nostra connaturata apatia non siamo in grado di reagire con forza e di riprenderci quella dignità che ci spetterebbe almeno in memoria del nostro glorioso passato di “ Urbis fedelissima”, come ci definì Federico II, e venne immortalata nello stemma cittadino con l’aquila che regge il fulmine. E’ veramente vergognoso che un luogo che ha visto passare personaggi ed eventi di grandissima importanza nei secoli passati debba subire una tale umiliazione: nessuna rappresentanza democratica della città “ideale auspicata da Platone” che dovette subire l’onta della cacciata e la prigione ( ecco forse questo fu un altro momento buio della nostra Storia.) La mancanza di comunicazione è sempre stata una costante delle nostre Amministrazioni cittadine,  Addetti stampa fantasmi, notizie superficiali ed incomplete,  sito non aggiornato e non c’è verso di rimediare anche se lo abbiamo segnalato diverse volte. Da diverso tempo ciò che accade nelle stanze del Palazzo di piazza Duomo è avvolto in una nebulosa, il Sindaco  non risponde, il Vice neppure, il Capo Gabinetto (?) questo sconosciuto!

Il teatro comunale è di fatto chiuso da un anno. Italia e Granata vogliono gestire tutto e cercano di svendere gli immobili che danno qualche problema e/o pretendono qualche impegno.

Altra incognita: Il Teatro Comunale. Inaugurato 4 volte, chiuso, aperto, agibile,  inagibile,  che si fa? Aspettiamo l’amico di turno a cui affidarlo? Sembra proprio così. E intanto la città aspetta, i restauri si deteriorano senza manutenzione e tutto va a scatafascio. Per non parlare degli altri immobili di lusso abbandonati da decenni al loro destino di fantasmi di un tempo che fu dove architetture splendide assalite e sgretolate da muschi e licheni sono un atto di accusa e stringono il cuore a quanti amano questa sfortunata città.

Il Comune non fa sapere nulla di quello che fa, nessuno conosce il bilancio e nessuno sa come si stanno spendendo i nostri soldi. E’ pazzesco..

Sono perfettamente d’accordo, siamo allo sbando! Sembra di vivere in una dimensione surreale favorita ancora di più dagli obblighi derivanti dal rispetto delle prevenzioni imposte dalla pandemia. Ciò che ci lascia interdetti maggiormente è constatare come chi dovrebbe aver cura della città e  dei suoi abitanti, in effetti non fa nulla di tutto questo ed è assolutamente assente tranne in qualche rarissima occasione di secondaria importanza. A questo punto una domanda sorge spontanea :  ma perché non chiudiamo questa sfortunata esperienza? Quanto deve ancora durare questa agonia?