Politica

1/ PROFESSORESSA ACERRA: SUBITO LE DIMISSIONI, BASTA ATTEGGIAMENTI MAFIOSI E INTIMIDATORI

Lucia Acerra, la Siracusa del 2021 può essere quella della rinascita o per uscire dal declino dobbiamo aspettare per vedere quale sarà la reazione al post pandemia?

Mi dispiace iniziare con una risposta negativa ma per l’onestà intellettuale che ritengo abbia sempre distinto il mio pensiero, devo dire che non vedo segnali di rinascita nell’orizzonte buio che ci ha accompagnato lo scorso anno horribilis e che sembra persistere in questo successivo; né vedo nella fine della pandemia il rimedio auspicato ai “mali”  del “sistema Siracusa”. Il declino, giornalmente palpabile, in ogni aspetto della vita  della città viene da molto lontano, né può essere risolto in pochi mesi perché non dipende da cause contingenti ma soprattutto dalla nostra  società  “malata” in quasi tutte le sue componenti e che non mostra segnali né volontà di cambiamento  anzi persevera nei deteriori atteggiamenti mafiosi e intimidatori nei riguardi di chi tenterebbe di “ muovere le acque”..   Mi auguro di sbagliarmi e che i nostri Santi Protettori ci diano una mano per superare questa gravissima situazione morale ed economica.

Nella nostra città c’è un cast che praticamente gestisce tutti i beni culturali – Curia e Comune d’intesa -. E’ un fatto positivo o è solo un business?

Sui nostri Beni Culturali e sulla loro gestione ci sarebbe da scrivere un trattato! Credo che nessuna città come la nostra sprechi la ricchezza inestimabile che potrebbe derivare da una corretta e intelligente gestione dell’immenso patrimonio di cui disponiamo e che invece in mano alle lobbj locali, banalizzano in manifestazioni scadenti e ormai desuete ma che inspiegabilmente vengono riproposte e finanziate a favore degli stessi personaggi. La Curia e il Comune non sono certamente idonei a programmare la gestione e la programmazione di attività culturali, ma la situazione che si è creata non lascia spazi anche per gli atteggiamenti mafiosi dei “ducetti” che mirano soltanto al “business” o a fare passerelle.

Sul bar astronave davanti al castello di Federico siamo ai titoli di coda e non sono titoli di cui vantarsi

Altra vergogna tutta siracusana imbastita di illegalità, cattivo gusto e clientelismo. Tutti hanno le loro vistose colpe  (Comune, Soprintendenza, Demanio, Ditta appaltatrice) ma nessuno ne pagherà le conseguenze perché l’indagine condotta ha concluso con un verdetto di “ pacem in terris” per cui il “bar astronave “ ce lo dobbiamo sorbire e sarà il biglietto da visita che offriremo ai turisti e ai visitatori che vorranno vedere il “palatium” di Federico II deturpato dall’ignavia e dall’incompetenza degli Organi preposti alla sua tutela.

Un tavolino in più nei vicoli di Ortigia vuol dire un posto di lavoro in più. L’ha detto uno sciagurato amministratore decretando la suburra di fritto misto nel centro storico.

Ci hanno sempre detto che il grado di civiltà di un popolo si misura dal modo di amministrare le città. Secondo questo assioma possiamo facilmente dedurre a che grado di barbarie siamo arrivati a Siracusa dove l’unica attività remunerativa a quanto pare riguarda la ristorazione e quindi l’allocazione indiscriminata di tavolini e sedie nelle via del centro storico, dove a volte si stenta a camminare, viene ampiamente giustificata.

Ogni anno Siracusa perde milioni e milioni di euro già finanziati per incapacità di chi amministra. Noi lo denunciamo puntualmente, ma c’è chi non lo fa e manipola anche queste informazioni.

Un’altra piaga incancrenita a cui non si pone rimedio è l’incapacità di gran parte dei Funzionari di redigere progetti per cui ogni volta bisogna dare l’incarico a soggetti, generalmente esterni, che devono essere pagati profumatamente. Ciò è accaduto diverse volte negli anni precedenti e quando una volta ho chiesto il perché, dato che il Funzionario era architetto mi fu risposto che era un lavoro extra(?). E intanto si perdono i  finanziamenti come ritengo stia per accadere per quelli riguardanti la Latomia del Cappuccini.  Spero di sbagliarmi perché quel luogo è rimasto nel mio cuore dopo averlo curato e fatto rivivere per 10 anni ci venne scippato perché il Comune doveva guadagnarci e invece a guadagnare fu il nuovo gestore che per ogni matrimonio o cerimonia chiedeva migliaia di euro. Ma questa è un’altra vergogna siracusana.