Politica

EZECHIA PAOLO REALE: DA SETTE ANNI IL PROCESSO SULLE FIRME FALSE GIRA PER LE STANZE DEL TRIBUNALE

Paolo Reale, partiamo dalla fine. Siracusa è al 105 posto per la qualità della vita secondo la classifica del Sole 24 Ore. Praticamente ultimi visto che il posto 105 conferma il posto 104 che ci aveva affibbiato la classifica della “Sapienza”..

Mi sembra una corretta fotografia. Posizione ben meritata. A me continua a piacere molto vivere in una città splendida come Siracusa. Ma è una valutazione da “ricco” –  infatti sui social tale posizione snob è pubblicamente sostenuta da benestanti, spesso non attivi nel mondo del lavoro – che può permettersi di godere le bellezze naturali e i beni culturali perché non avverte i morsi dei bisogni primari. Certo il rammarico è nel pensare cosa una città così ricca di bellezza potrebbe essere se avesse servizi pubblici sufficienti ed efficienti, un’economia viva, una giustizia efficiente e una solidarietà sociale non solo volontaristica e/o intermittente.

Sulla pandemia il capoluogo non ha avuto nessun ruolo. Non ha dato nemmeno quotidianamente i dati come hanno fatto decine di altri sindaci. Anche per beni alimentari e per i dispositivi di sicurezza i siracusani senza basi e strumenti informatici, hanno cozzato contro una struttura lacunosa e soprattutto priva di comunicazione.

In linea con tutto il resto. Siracusa non ha più alcun ruolo, anche perché non ha idea di quale dovrebbe essere tale ruolo. Si vive alla giornata in cerca di apparizioni o comparsate che mascherino il vuoto pneumatico di idee e di strategia. Perché per la pandemia avrebbe dovuto essere diverso ? Era ed è una gestione più difficile di quella ordinaria. Come pretendi che chi non sa fare l’ordinario possa fronteggiare l’emergenza ?

Hai qualche notizia sulla vicenda che riguarda l’indagine sui brogli elettorali a Siracusa a giugno 2018?

No. Mi auguro che non finisca tutto in prescrizione come pare stia finendo per le firme false delle elezioni del 2013 dove, nonostante ci fosse pure chi ha confessato, il processo gira per le stanze del palazzo di giustizia di Siracusa da 7 anni. Me lo auguro per la sacralità che dovrebbe caratterizzare il momento elettorale in una democrazia. Già la mancanza di attenzione particolare al tema dei reati elettorali, non solo a livello giudiziario ma anche sociale, dimostra come le istituzioni elettive non sono più avvertite come il luogo della democrazia, da tutelare con intransigenza, ma come quello dei giochi politici e delle ambizioni personali che non merita impegno ideale. Mi si dovrebbe allora spiegare dove si è trasferita la democrazia, visto che si ritiene che non stia più nelle istituzioni elettive.

Molti siracusani ritengono che ci siano gli estremi di reato per quello che è stato fatto in molte strade con le strisce ciclabili che hanno ridotto le condizioni di sicurezza e soprattutto operato in arterie che avrebbero bisogno di avere una manutenzione e certamente non altri carichi su carreggiate obsolete.

Non esageriamo.

La politica. Leggiamo che inopinatamente ci sono ancora a Siracusa deputati grillini che hanno la faccia tosta di fare i moralisti più bravi della classe. Addirittura fanno censure sulla sanità siracusana che è di fatto fra le più efficienti dell’Isola

Al netto di persone che ci hanno creduto e, contro ogni evidenza, continuano a crederci. Il fenomeno grillino, unitamente ai suoi “fenomeni” all’interno delle istituzioni, è sul viale dell’inevitabile tramonto. Loro parlano e loro si ascoltano: negli ultimi due anni hanno perso ogni credibilità.

La politica 1. Ma dove sono finiti i partiti siracusani? Cosa rimane di Forza Italia, Pd, Fratelli d’Italia?

Domanda oziosa perché il fenomeno non è locale. Dove sono finiti i partiti politici in generale, quelli disegnati dalla Costituzione.

La politica 2. Paolo Reale, sinceramente credevamo che Italia si sarebbe dimesso dopo i brogli, la mancata approvazione del bilancio e lo scioglimento del Consiglio comunale

Non aveva il dovere di farlo e non lo ha fatto. Attendersi un gesto morale nella politica di oggi mi sembra una posizione datata. I gesti morali seguono alle conseguenze sociali di fenomeni immorali che influiscono, anche senza diretta responsabilità della persona, sul ruolo pubblico ricoperto. Oggi i ruoli pubblici sono avvertiti come gratificazioni personali o trampolini di lancio verso altre mete e la scorrettezza e la menzogna del politico ( non è il caso di Francesco Italia, sia ben chiaro)  generano più ammirazione che riprovazione. Le dimissioni, che sarebbero state ovvie e apprezzate venti anni fa, oggi non sarebbero state neanche comprese. Sei, evidentemente, antico nel pensiero.

E’ vero, sono antico e non mi dispiace, per me la politica è stata sempre una cosa seria. Andiamo avanti. I giornalisti e le testate siracusane sono tante, quasi tutte riconducibili a una precisa scelta politica, qualcuno è anche un militante. Va bene? E’ normale? I siracusani sono informati o manipolati?

La mancanza di informazione competente e indipendente è uno dei grandi mali della nostra società globale. A livello internazionale, con l’istituto di Siracusa, la Fondazione Einaudi e il Partito Radicale, stiamo combattendo una battaglia molto bella sull’affermazione del Diritto alla Conoscenza come diritto umano fondamentale di nuova generazione. Uno degli aspetti più significativi è proprio il recupero del ruolo dei media nelle democrazie liberali. Di recente la competente Commissione dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa mi ha ascoltato, come esperto, in audizione su questi temi. È un fenomeno globale che esiste anche a Siracusa. Non lo combatti da qui e lo subisci anche qui.

Siracusa è una città d’opinione? E’ una città di servetti? E’ una città rassegnata?

Di opinione certamente no, più di schieramento. Non parlerei di servetti, ma quando in una città i diritti non li godi in automatico hai sempre bisogno di qualcuno che dalle stanze del potere ti venga in aiuto. Ecco perché la corte attorno al potente o potentino di turno è sempre ampia e variegata. Ma sono gli stessi che trovavi, ieri, dietro la porta di chi comandava ieri e troverai, domani, dietro la porta di chi comanderà domani. Si. È una città rassegnata. In questi anni ho incontrato solo poche persone di Siracusa con la capacità di sognare e la voglia di non arrendersi. Troppo poche per una collettività che cerca riscatto.

Secondo Paolo Reale ce la possiamo ancora fare? Abbiamo le risorse giuste? Dopo il Covid cosa dobbiamo aspettarci?

Non ho la sfera di cristallo. Le risorse giuste sono certamente in numero drammaticamente insufficiente, ma una nuova generazione si affaccia e dobbiamo continuare a sperare e credere che possiamo farcela. Dopo il Covid mi aspetto e mi auguro la normalità che l’epidemia ci ha tolto. E forse una maggiore capacità di comprendere quanto sia importante per tutti e, quindi, anche per noi stessi, che nei posti rilevanti vi siano persone competenti e non amici compiacenti.