Politica

SALVO BENANTI INTERVISTA TOI BIANCA SUL CGA, SU FICARRA E MADEDDU, SU ZUCCARELLO E FILIPPINI

Toi Bianca, ammesso che ci sia ancora la sinistra e la destra, a tuo insindacabile giudizio chi è di destra e chi è di sinistra a Siracusa, nomi e cognomi
Sinceramente Salvo, oggi è davvero complicato, almeno per me, affibbiare etichette del ‘900 ai politici attuali. A Siracusa ad esempio i teorici leader dei due schieramenti, Italia e Reale, sono stati entrambi sia a destra che a sinistra. Insomma è tempo perso cercare discriminanti. Anche nel “nuovo” Pd di Adorno e Romano, che un po’ di sinistra in effetti sembra, ci sono Titta Rizza e Confalone, Firenze e Bonomo, fior di bolscevichi.
Io credo che destra e sinistra a livello locale non esistano più (ed esistano anche poco a livello nazionale). Esistono invece gruppi di potere, coaguli di interessi che trovano nella politica cittadinanza, spazi, rappresentanza. Il colore della bandiera è indifferente.
Veniamo al sindacato. Un qualche svecchiamento c’è stato giù da noi, ma non mi sembra che sia bastato. Non vedo talenti emergenti se non vogliamo spacciare per tali qualche ragazzetto arrogante

Il sindacato siracusano non lo conosco più, i dirigenti attuali non esistevano ai tempi in cui lavoravo a Siracusa. Però ho seguito le posizioni dei sindacati in occasione della vicenda Covid-ASP e non mi sono sembrati male.
In generale credo che il sindacato in Italia, i confederali intendo, dovrebbero fare uno sforzo per interpretare meglio la società che cambia se non vogliono rischiare di rappresentare solo i già garantiti e i pensionati.

Parliamo del fattaccio di moda, del pensiero unico. O sei dalla parte giusta, e quindi coi sinistri, coi gay, con Francesco e coi grillini, o non ci sono insulti che possono bastare.

Salvo, io non penso che ci sia un pensiero unico di sinistra o pro-gay, o tanto meno grillino, a Siracusa. Penso che ci sia una lobby politico-legale che ha conquistato la città legalmente e legalmente la gestisce spazzando via ogni ostacolo sul proprio cammino. Siracusa ha avuto le due ultime elezioni amministrative segnate da irregolarità conclamate, le liste con le firme “anomale” nel 2013 e i presidenti di seggio pazzi nel 2018. Garozzo ha governato tranquillamente 5 anni e oggi se reati vi furono saranno prescritti e se un processo si svolgesse sarebbe paradossale. Italia ha ottenuto dal CGA una sentenza “politica” che unita al folle harakiri del consiglio comunale gli consentirà di fare il podestà per altri 3 anni. Tutto nel pieno rispetto della legalità formale.
Il bar del Maniace riaprirà alla faccia del TAR e della buonanima di Calogero Rizzuto. Filippini continuerà a fare le sue mostre. Quelli che erano amici della politica di prima (e usati dalla politica di prima), come Quercioli o Frontino, sono definitivamente fuori gioco perché travolti da inchieste giudiziarie.
Questo non c’entra con destra e sinistra, con gay ed etero, è solo potere che non ha colore né tendenza sessuale.

Quando eravamo più giovani i politici intellettuali, pensiamo al socialista Bondì e altri, non erano per le quote rosa o per gli inginocchiatoi…Erano fascisti razzisti e non lo sapevano?
Era un secolo e un millennio fa. Vincenzo Bondì oggi con la sua intelligenza sottile, con la sua coscienza laica, sarebbe solo un vecchio professore, lontanissimo dalla politica smart e liquida di adesso.  Anche la destra era diversa, i liberali di Malagodi, l’anima conservatrice della Dc, gli stessi missini di Almirante erano portatori di una “cultura” politica. Oggi quella cultura non esiste più.

Caro Toi Bianca, veniamo alle dolenti note. Come stiamo messi ad informazione a Siracusa? Non vedi troppi servi in giro?
Salvo, ai nostri tempi c’erano su Siracusa tre quotidiani con giornalisti professionisti assunti a tempo indeterminato che facevano pagine e pagine di cronaca, due o tre televisioni serie con redazioni serie e notiziari seri. Eravamo forti, eravamo professionali. Io e te eravamo ogni giorno a raccontare la politica cittadina, concorrenti agguerriti e leali. La cronaca la scrivevamo noi, non passavamo i comunicati col copia e incolla (che manco esisteva all’epoca). E lo stesso valeva per la nera, per la sindacale, per la giudiziaria, per lo sport.

Oggi è rimasto un solo giornale, ci sono siti che dubito fortemente applichino il contratto nazionale di lavoro giornalistico, e poi c’è il mare magno dei social dove tutti i gatti sono neri e l’informazione professionale si confonde con i dilettanti allo sbaraglio, i tifosi del politico di turno.
C’è poca informazione critica, pochissima, poca voglia, tempo, capacità di cercare le notizie, di studiare le carte, di contestare in maniera documentata e professionale. In queste condizioni chi può elargire prebende o prometterle ha gioco facile. E fare gli eroi della libera stampa se non hai i soldi per l’affitto non è facile.

E così i politici, i capi di qualcosa in generale, non amano per niente essere criticati, hanno perso l’abitudine alla libertà di stampa. Corrono da chi pensano possa bloccare il giornalista spiacevole e cercano di “gambizzarne” la professionalità, la attendibilità. Di me per esempio dicono che scrivo su ordine, dettatura, telepatia della Prestigiacomo, che avrà certamente i suoi difetti, ma quello che scrivo per i giornali o sul mio blog lo apprende, come tutti, quando pubblico i pezzi.

Non mi piacciono nell’ordine il Pd, la Lega, i grillini. Sono furbe, ma di maniera le Meloni e le Carfagne. La Dc non c’è più. Che mi consigli?
Beh hai Renzi e Calenda. A Siracusa rappresentatissimi. Io sono contento che per un po’ non ci siano elezioni. Sarei in grave imbarazzo.

Molte persone, anche in maniera irrazionale, hanno cercato di far saltare ad ogni costo i vertici Asp. Secondo te per quale motivo?

Io sono fra quelli che hanno auspicato un passo indietro dei vertici ASP ai quali non ho risparmiato critiche e censure (e ne sono stato ricambiato con comunicati ad hoc). Credo che nel momento più delicato e importante si siano dimostrati inadeguati, e poi sono stati arroganti nella comunicazione  che è apparsa pasticciata e a tratti grottesca (pensa solo alla smentita ad Archimete Pitacorico!!!).

Senza entrare nella categoria complotti, c’è chi pensa che molti “movimenti” sulla Sanità aretusea siano anche legati ad un appalto di circa 300 milioni, quello del nuovo ospedale…

Lo ha detto Ficarra: io sono qui per far l’ospedale nuovo. Più chiaro di così.
E la pochade dell’area? Incaricano un professore consulente che ne trova tre di aree e fa la classifica: prima, seconda e terza. Poi scoprono, cioè glielo scriviamo noi, che la prima era vincolata e non ci potevano piantare nemmeno un ombrellone e allora, supplemento di consulenza. Non “scorre” la classifica. Si trova una nuova area che diventa “prima” e supera la seconda e la terza della consulenza precedente.
In altri tempi ci sarebbero già state 24 inchieste aperte e informazioni di garanzia a tinchitè, così per gradire.

Ad occhio, di pancia, chi ti piace di più, o di meno, fra Ficarra e Madeddu?

Mi chiedi se voglio più bene a mamma o a papà. Non riesco a scegliere. Ficarra ha un master di altissimo livello su come rendersi inviso, apparire arrogante e suscitare antipatia nell’opinione pubblica. La sua professionalità in questo non si discute. Ma deve avere anche degli ottimi sponsor politici.
Madeddu è il padre padrone della sanità siracusana, ha relazioni, rapporti, trascorsi, conti in sospeso con tutto il sistema, con i medici in primo luogo. Ha molti amici, sinceri o per necessità, e molti nemici, dichiarati o “dormienti”. Rispetto a Ficarra è meno conflittuale, più dialogante, ama essere in vista, blandisce e non disdegna essere blandito.
Siamo all’ultima domanda. Qui Toi devi fare un mezzo miracolo. Devi fare una riflessione positiva per Siracusa in mano al sindaco del Cga, senza consiglio comunale, con deputati non si capisce bene a chi o a che cosa?

Io vivo Roma, e a Roma ho trascorso ovviamente il periodo di lockdown. In quei lunghi mesi di reclusione forzata, con mia moglie ripetevamo ogni giorno che speravamo solo una cosa: che tutto finisse prima dell’estate e che potessimo andare in agosto a Siracusa. Vedi Salvo, i sindaci, onorevoli, assessori (quelli di oggi come quelli di ieri) non possono cancellare la bellezza struggente e decadente della nostra città, non possono rovinare il suo fascino accaldato, non possono spegnere la luce rossa del tramonto che insanguina le pietra di Ortigia.

Non possono, però ci hanno provato e ci provano ancora.