Politica

LUCIA ANGELICO: I SIRACUSANI DOPO LA DECISIONE SUI BROGLI SONO AMAREGGIATI

Lucia Angelico, ti occupi prevalentemente di fatti nazionali e parli poco di Siracusa, perché?
Ma perché Siracusa è in Italia e qui gira un detto geniale ovvero “u pisci fete da’ testa”. In realtà mi vergogno molto di ciò che è accaduto in questi anni, non che prima…però insomma vero è che al peggio non vi è fine ma direi che ci siamo andati fin troppo vicini. La mia pagina è letta in tutta Italia e da amante dell’arte, da tecnico della promozione culturale, potrei essere anche meno soft su tante cose ma mi si attiva un certo senso materno che mi induce a non alimentare dichiarazioni aberranti come quelle di Sgarbi o qualche altro…bisogna cambiare tante cose, ci vogliono le persone giuste, che cerchino le giuste soluzioni nell’interesse della città, è inutile intaccare quell’incanto emotivo che ancora riusciamo a suscitare, i Siracusani…dopo poi l’ultima decisione in merito ai brogli…credo siano davvero amareggiati. Però tanti altarini sono saltati fuori dall’impegno della nostra magistratura dunque non siamo poi solo un antro del male ed io credo in una rinascita, non mi si confà la rassegnazione. A Siracusa si è scelto di non avere progetti perché i soliti avessero i soliti progetti e chi aveva promesso un cambio di passo altro non ha portato che accordicchi di nuova fattura peggiori di quello che osteggiavano o fingono di osteggiare ancora. Duole che la lamentela dei politici spesso sia rimpianto per la perdita di un tornaconto personale. Sento tanti “Catania ci toglie”. Non sarà che vorrebbero dire mi toglie?

Questa città ha bisogno dell’amore che le manca da secoli. Testimonianze di antica grandezza da troppo tempo in mano ai nuovi e vecchi Verre.

SABATO L’INTERVISTA INTEGRALE