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E’ CAOS SULLE PROPOSTE DI RIPARTENZA PER SIRACUSA, OCCORRE UN PIANO FORTE E CONDIVISO

Certo che se a Siracusa amministratori, sindacalisti, associazioni e quant’altro si parlassero fra di loro magari si riuscirebbe a formulare un  piano comune per la ripresa della nostra bistrattata economia evitando il caos delle singole posizioni. Solo stamattina infatti c’è un presa di posizione di un assessore comunale che. Insieme ad altri, scrive addirittura al presidente Conte chiedendo “ristori” di cui già si discute da tempo e che in qualche modo sono stati già esitati alla Regione. Ancora, un sindacalista della Cgil propone una ripresa post virus di natura ideologica, cioè la ripresa a Siracusa deve essere come la vede la Cgil, questo l’appello:  “Mettiamo in positivo la straordinaria emergenza sanitaria e sociale nella quale siamo stati tutti risucchiati, confrontiamoci sul valore sociale del lavoro e sulla dignità delle persone, mettiamo in sicurezza assoluta i lavoratori e la nostra gente, congeliamo il sistema spregiudicato degli appalti e diamoci il tempo necessario per una nuova ripartenza coesa e solidale che coniughi gli interessi d’impresa con i diritti dei lavoratori e del territorio”. Un linguaggio sindacalese che vuole dire tutto e praticamente niente, un linguaggio gattopardesco che vuole che tutto cambi per non c ambiare proprio un  quarzo. C’è poi la presa di posizione della Consulta civica, la più concreta e con proposte altrettanto concrete. Leggiamo: “La nostra Città deve ripartire, e nel settore  economico,  questo è possibile solo se vanno adottati provvedimenti mirati ed efficaci, inseriti in una  programmazione a breve, medio e lungo termine. Sarà una ripresa lenta e difficoltosa – dice Damiano De Simone, Presidente della Consulta Civica di Siracusa – che insieme a Samanta Ponzio, suo Assessore civico, ha provveduto a redigere un atto di indirizzo contenente alcune indicazioni per la ripartenza a breve termine. È chiaro che le restrizioni che si prevedono nella “fase 2” comporteranno un abbattimento notevole degli incassi giornalieri, così da rendere insostenibili i costi che gravano sulle spalle degli esercenti. È pur vero che l’Ente comunale, si sorregge, per la maggiore, sulle rette tributarie, tariffe e costi vari di esercenti e consumatori. A tal proposito, il presidente Damiano De Simone e l’Assessore civico Samanta Ponzio, hanno realizzano un piano di ripartenza che agevoli gli esercizi commerciali ed incentivi i consumatori, ed al contempo non comprometta la, già precaria, condizione economica dell’Ente comunale. Un primo step in cui si propone il pagamento IMU con aliquota ridotta al 3 per mille; dare la possibilità di estensione delle superfici dei dehors, dove possibile, per favorire un maggiore consumo nei casi di bar, ristoranti/pizzerie e pub; sospendere il pagamento dei parcheggi a strisce blu per incentivare al consumo; costruzione di più solarium lungo il perimetro di Ortigia, premesse condizioni di sicurezza, e lungo la costa nord nei pressi della pista ciclabile, incentivando, di concerto, le attività ambulanti ad offrire i propri servizi e prodotti nei pressi degli accessi balneari considerando che, maggiore è il numero dei solarium, maggiore è l’affluenza dei consumatori in città. Di concerto, il Comune potrebbe avviare una massiccia politica di taglio agli sprechi per controbilanciare la vacanza tributaria e tariffaria che si propone, partendo dal traslocare i servizi pubblici locati in edifici privati, in locali di proprietà comunale, eliminando diverse centinaia di migliaia di euro di fitti , e rivisitare i costi delle utenze energetiche e telefoniche, ricercando offerte migliori dal punto di vista del costo e della qualità. Inoltre, continuano De Simone e Ponzio, sarebbe opportuno istituire un fondo di reinserimento riservato a commercianti e artigiani, ricavando le risorse che si erano destinate ad attività di spettacolo ed eventi similari, che per ovvie ragioni non potranno svolgersi, da indirizzare a contributo per attività rivolte a bambini, disabili e anziani, ma anche a palestre, scuole di ballo, di arte e studio. La stagione turistica che si prefigurava quest’anno – concludono Damiano De Simone e Samanta Ponzio – è, di fatto, gravemente compromessa, ma questo non deve rappresentare un limite invalicabile, quanto, piuttosto, una condizione di transito che incentiva l’escursionismo locale dei nostri residenti e di provenienza dai comuni limitrofi, in favore di una ripartenza concreta”.

Concludendo, solo oggi tre proposte di ripartenza da tre soggetti diversi che non si sono nemmeno consultati reciprocamente. Ecco, diciamo con chiarezza che Siracusa ha bisogno di una proposta forte e soprattutto unitaria e non di singole vanità d’esibizione. In questo modo si unisce solo caos al caos.