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LUNEDI’ SE NE OCCUPA ANCHE REPORT / LA SENATRICE PAPATHEU: INTERVENGA IL MINISTRO PER CHIARIRE LA MORTE DI CALOGERO RIZZUTO

La senatrice catanese Urania Papatheu sulla vicenda relativa alla morte del direttore del parco archeologico di Siracusa, Calogero Rizzuto, ha interrogato il ministro della Salute, il piddino Speranza. Ecco il testo integrale dell’interrogazione:  

“Premesso che:

L’emergenza Coronavirus che ha colpito il nostro Paese ha avuto tra le sue vittime anche Calogero Rizzuto, direttore del Parco archeologico di Siracusa. Rizzuto, stimato professionista che sovrintendeva una delle più importanti aree culturali della Sicilia, è deceduto il 23 marzo scorso per effetto del Coronavirus, a seguito di circostanze poco chiare in riferimento alle quali la Procura di Siracusa ha aperto adesso un fascicolo contro ignoti per accertare eventuali responsabilità.

Rizzuto ha accusato i primi sintomi in data 1 marzo, con tosse (il primo giorno) e febbre (tutti i giorni successivi), perciò era rimasto precauzionalmente in casa. Il mercoledì 4 marzo ha chiamato il medico di famiglia che ha comunicato all’Asp di Siracusa le sue condizioni (nonché dando informazione di un viaggio di lavoro compiuto dall’uomo nel mese di febbraio a Firenze per la Regione Sicilia ed un successivo incontro avuto con addetti ai lavori di nazionalità della Sud Corea il giorno 28), ricevendo indicazioni di essere monitorato a casa. Il 5 marzo accusava febbre alta e così per i successivi giorni. Lo stesso è avvenuto venerdì 6 con la nuova chiamata del medico di famiglia all’Asp di Siracusa, che avrebbe risposto che i sintomi non coincidevano con quelli del Coronavirus e quindi di monitorarlo a casa nel weekend. Il giorno 9 marzo, accompagnato dalla moglie, su indicazione del medico di famiglia, era andato a fare il tampone poiché affetto da febbre da una settimana. Il giorno 10 marzo la direzione Asp Siracusa ha comunicato di aver appreso dal Policlinico di Catania, che si attestava l’assenza di notizie sull’esito del tampone del giorno 9 marzo.

Mentre si attendevano ancora gli esiti del tampone, le condizioni di Rizzuto erano, quindi, in costante peggioramento. L’11 marzo la moglie di Rizzuto, nel frattempo ormai stremato, è stata contattata dall’Asp di Siracusa per rifare il tampone. E’ stato, quindi, rifatto il tampone ma nessun altro esame (RX) per verificare eventuale polmonite: l’uomo è stato rimandato a casa, in attesa dell’esito del nuovo tampone. Il 12 marzo, il deputato regionale, on. Emanuele De Pasquale, che in quei giorni aveva supportato la famiglia in questa vicenda, ha informato l’Assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, al quale ha riferito tutta la triste e paradossale vicenda. L’Assessore Razza, prontamente, ha ritenuto utile il ricovero, a prescindere dalle risultanze del tampone, e si è attivato per far luce sulla vicenda, accertando in serata ed informando la famiglia che dall’esito della Tac effettuata all’atto del ricovero, Rizzuto risultava affetto da polmonite.

Giorno 13 marzo alle 8:30 arrivava l’esito positivo del tampone: Covid-19 Il paziente a quell’ora è già in rianimazione. Le condizioni si sono aggravate, Rizzuto non ce l’ha fatta ed è scomparso poi il 23 marzo. Va evidenziato che il professionista, prima di essere colpito dal Covid-19, non era sofferente di alcuna patologia.

La tragica fine di Rizzuto apre, pertanto, molteplici interrogativi sui quali la famiglia ha intrapreso le opportune azioni legali. L’Autorità Giudiziaria ha aperto un fascicolo ed effettuerà le necessarie azioni di accertamento, ma appare altrettanto indispensabile che anche il Ministero della Salute, per quanto di sua competenza, si attivi con un’azione ispettiva, per garantire l’efficienza del sistema sanitario nei territori ed al fine di verificare se il triste esito di questa vicenda sia stato la conseguenza di ritardi nel ricovero e negli esiti del tampone (che si sono avuti soltanto dopo 5 giorni dall’effettuazione del primo tampone e circa 8-9 dalla sua richiesta non validata immediatamente in quanto i sintomi di sola febbre venivano ritenuti dall’Asp non assimilabili al Covid-19),  e di una non tempestiva individuazione della grave patologia, che ha esposto ad ulteriore rischio di contagio quanti hanno avuto contatti con il paziente nei giorni precedenti il 13 marzo. Occorre, quindi, accertare le dinamiche della vicenda senza confliggere con gli aspetti giudiziari della stessa, anche al fine di evitare che analoghe circostanze possano mettere a repentaglio la vita di altri pazienti e di altri cittadini. Risulta, inoltre, che nessuna ambulanza abbia soccorso Rizzuto, portato da Rosolini a Siracusa (55 km di distanza) per 3 volte in auto dalla moglie (esponendo la stessa al pericolo di contagio).

Per sapere se questo Governo è in grado di riferire sui fatti in oggetto e se il Ministro della Salute non ritiene opportuno disporre l’avvio di un’azione ispettiva presso le strutture sanitarie interessate dalla vicenda al fine di accertare il corretto funzionamento dei vigenti protocolli medici ed in particolare delle modalità di assistenza e trattamento per l’emergenza Covid-19”.

Va aggiunto che lunedì su Rai 3, alle 21 e 20, anche Report si occuperà del caso Rizzuto e ci saranno al riguardo molte testimonianze di siracusani che hanno convissuto il dramma e che ancora oggi aspettano risposte sanitarie decenti che li riguardano.