SI SPACCA IL SINDACATO DEGLI AGENTI PENITENZIARI AL CARCERE DI AUGUSTA
Rep: Che da circa un anno, a causa di svariati cambiamenti, il personale di Polizia Penitenziaria operante presso la Casa reclusione di Augusta stesse vivendo un periodo di difficoltà professionale e di malcontento – purtroppo- era noto ai più ma che ad alimentare lo stato di malessere dovesse contribuire il sindacato non potevamo proprio immaginarlo.
Ebbene, anche se potrebbe sembrare incredibile, quanto si è verificato in quel di Augusta carcere è pura realtà !
Alcune OO.SS. (SAPPE, UIL-PP, OSAPP e CGIL-FP), dopo aver voluto la “separazione” del tavolo contrattuale, evidentemente per timore del confronto con altre sigle, hanno sostenuto la Parte pubblica – piuttosto che i lavoratori – e senza esitazione alcuna, hanno inteso presentare una proposta relativa al nuovo protocollo d’intesa locale che, tra le svariate modifiche che rispetto all’attuale assetto sembrano una forzatura delle vigenti normative, ciò che rasenta l’assurdo è la proposta – in pejus – avanzata per modificare l’orario di lavoro dei dipendenti pubblici appartenenti del Corpo di Polizia Penitenziaria, dalle attuali 6 ore ad 8 ore, ovvero il passaggio dalla turnazione mista, conquistata dai lavoratori dopo anni e anni di lotte sindacali, ad una turnazione su 3 quadranti.
E se al peggio non c’è fine è proprio vero visto che come se non bastasse, sempre dalle OO.SS summenzionate è emersa la proposta di far espletare i servizi notturni anche al personale ultracinquantenne, senza considerare il dettato normativo di riferimento che, in quel di Augusta carcere è impossibile da attuare.
Non meno scalpore hanno fatto le proposte riguardanti il congelamento della rotazione solo per alcuni Uffici, guarda caso proprio di quegli Uffici dove ad essere avvicendato dovrebbe essere un aderente e/o rappresentante sindacale di una delle sigle in questione.
In un momento storico in cui lo stress da lavoro correlato in ambito penitenziario è argomento assai dibattuto, prova ne è l’ultimo interessante convegno tenutosi alcuni giorni or sono presso l’istituto penitenziario “Antonio LORUSSO” Pagliarelli di Palermo , dove sia il Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria regione Sicilia e il capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria – Roma – hanno mostrato particolare attenzione al fenomeno dello stress da lavoro correlato e notevole interesse a migliorare la vita degli operatori del settore, non si può assolutamente accettare che chi dovrebbe difendere il benessere dei lavoratori adotti strategie tendenti a salvaguardare il singolo e non la collettività.
Auspichiamo che certuni si ravvedano e, oltre ad accettare il confronto e sedere al medesimo tavolo con tutte le OO.SS. facciano un passo indietro per il raggiungimento degli intenti comuni e del benessere lavorativo.