Politica

CHI FA POLITICA A SIRACUSA DEVE CAPIRE CHE OGNI IRREGOLARITA’ SARA’ PUNITA

Dopo un’attesa durata più di un anno, il TAR di Catania ha emesso sentenza sul ricorso presentato dall’avv. Ezechia Paolo Reale in merito alle irregolarità risultate alle elezioni del 2018 per il rinnovo del Sindaco e del Consiglio Comunale di Siracusa.  Tale sentenza ha dato ragione alla fondatezza del ricorso di Reale è ha prodotto l’azzeramento degli eletti, Sindaco e Consiglio Comunale, rendendo necessaria una nuova elezione affinché i siracusani possano dotarsi di organi istituzionali locali legittimi e conseguentemente con pieni poteri per governare la Città. C’è una sentenza, ci sono degli effetti conseguenti, sono già in corso gli atti successivi per avviare una nuova elezione che necessariamente passerà attraverso un Commissariamento del Comune. Qualunque altra discussione, conferenza stampa, comunicato, avrà il tempo che trova nel merito dell’accaduto e potrà solo essere libera disquisizione politica sul da farsi, sui candidati, sulle elezioni. Occorre comunque chiudere il cerchio sull’accaduto cercando di rimettere al centro della discussione sì la propria opinione ma, soprattutto gli interessi della Città e dei siracusani, lasciando stare giri di parole che se ieri apparivano come difesa di parte, oggi sembrano più che altro tentativi di manipolare la pubblica opinione.

La sentenza del TAR ha comunque lasciato aperte alcune possibilità per come andare avanti che dipendono molto dalle azioni che intendono mettere in campo l’ex Sindaco Francesco Italia, il ricorrente Avv. Ezechia Paolo Reale e la Sig.ra Russoniello. Qualora tutti e tre rinunciassero formalmente a un’elezione parziale che determini chi possa accedere al ballottaggio e in considerazione che il Consiglio Comunale è già decaduto motu proprio, rimarrebbe al Commissario la sola soluzione di indire nuove elezioni generali per eleggere il Sindaco e il Consiglio Comunale.

In questa ipotesi, ogni candidato, ogni cittadino, avrebbe la possibilità di concorrere legittimamente e in modo trasparente alle elezioni lasciando al voto il risultato dei nuovi assetti del governo della Città. Il vuoto si è già determinato e tentare di resistere, dall’una e dall’altra parte in competizione, difficilmente porterebbe benefici alla Città che ha invece bisogno di un nuovo Governo che possa operare legittimamente e con i poteri derivanti delle cariche elettive. Adesso è il momento di incominciare a discutere di politica e di programmi, è il momento di far sapere quale futuro si vuole dare ai cittadini siracusani, di come si vorrebbe governare la Città.

Sappiamo già che le ultime elezioni e forse anche quelle prima, non sono state condotte in modo regolare e anche se fosse stato un solo voto a falsarle, sarebbe più che fondata la decisione del TAR di azzerare tutto. Chi fa politica a Siracusa, deve sapere e capire che ogni illegalità o irregolarità, voluta o casuale, sarà sanzionata e in democrazia non è consentito a nessuno di barare sulle elezioni. Se le elezioni vengono da qualcuno manipolate, al 93% o al 7% non si è più in democrazia, si entra in un altro regime che, per opinione generale, non può essere mai letto come democratico. Dispiace che siamo dovuti arrivare a una sentenza per aprire una seria discussione sul chi e sul come governare la Città di Siracusa. Da mesi c’erano state le dimissioni di Moschella e Randazzo, un Vice Sindaco e un Assessore allo Sviluppo Economico, precedute dalle dimissioni di alcuni Consiglieri Comunali, tutti atti politici che avrebbero dovuto produrre una profonda discussione e forse già allora dimissioni per evitare ingovernabilità che invece ha continuato a esserci e che ha fotografato una stagione del nulla, una parvenza di amministrazione della cosa pubblica incapace di produrre benessere per i siracusani. A chi verrà, il compito non sarà facile, tanti e tali sono i danni ai quali occorre porre rapidamente rimedio e però, non potendo permetterci il lusso di ritrovarci in un’altra stagione del nulla, i siracusani dovranno per forza finirla di essere sciroccati e menefreghisti. Dovremo metterci ognuno, tanta buona volontà.

Enrico Caruso