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VINCIULLO: PER LA DISABILITA’ GRAVE SPETTANO A SIRACUSA 750MILA EURO

Rep: Sono oltre 7 milioni di euro le risorse disponibili che non sono state ancora spese da parte dei Comuni per realizzare progetti destinati alle famiglie e alle persone con disabilità.

Ad esempio, per la disabilità grave dal 6 dicembre 2018 sono disponibili quasi 2 milioni di euro, di cui 750.000 solo per il Comune di Siracusa.

Per questo motivo, senza alcuna volontà di fare polemica, ma solo con spirito costruttivo, sollecitiamo il Comitato dei Sindaci a realizzare sia la progettualità per la disabilità grave  quanto i piani di zona per quanto riguarda la 328/2000 e i piani distrettuali per il “Dopo Di Noi”.

Ad esempio, nel caso in cui non venissero predisposti, entro la prima decade di dicembre, i piani distrettuali del “Dopo di Noi”, con gli annessi progetti individuali delle persone con disabilità aventi diritto, le somme del “Dopo di Noi”  saranno ritirate dalla Regione e restituite allo Stato.

Dopodiché, è chiaro che non verranno più assegnate risorse per il “Dopo di Noi” in Sicilia e, in modo particolare, in provincia di Siracusa.

Ieri, il TAR di Catania, con una sentenza storica, che l’ANFFAS accoglie con grande soddisfazione, come riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità, è intervenuto sulla vicenda con due sentenze nelle quali, oltre a condannare il Comune di Palazzolo per essere stato inadempiente, spiega soprattutto, in maniera dettagliata, come si redige un progetto di vita ex art.14 della L.328/2000, secondo la legge 112/2016 (Dopo di noi).

Dopo questa storica sentenza in cui Comune di Palazzolo e ASP sono stati condannati a pagare anche le spese processuali, nessuno ha più alibi e ogni Comune, da oggi in poi, sa come redigere un progetto individuale per persone con disabilità grave, prevedendo misure “di assistenza, cura e protezione nel superiore interesse delle persone con disabilità grave, non determinate dal naturale invecchiamento o da patologie connesse alla senilità prive di sostegno familiare in quanto mancante di entrambe i genitori o perché gli stessi non sono in grado di fornire l’adeguato sostegno genitoriale nonché in vista del venir meno del sostegno familiare (durante noi) attraverso la progressiva presa in carico della persona interessata già durante l’esistenza in vita dei genitori”.

La sentenza del TAR inoltre riconosce come necessario “il coinvolgimento dei soggetti interessati” e “il rispetto della volontà delle persone con disabilità grave, ove possibile, dei loro genitori, o di chi ne tutela gli interessi” venendo, in questo modo, incontro alle legittime e spesso non riconosciute richieste di chi ne esercita la patria potestà o l’amministratore di sostegno della persona con disabilità grave.

Facciamo appello, quindi, ai Comitati dei Sindaci del Distretto affinché si attivino per evitare di perdere questi finanziamenti pubblici, ricordando ad esempio che è previsto anche l’incentivo per il personale comunale e per l’assistenza tecnica e questo può aiutare anche chi deve predisporre questi progetti di vita.

L’importante è iniziare velocemente questo percorso per evitare la perdita di finanziamenti pubblici che è sempre un fatto gravissimo, ma che diventa veramente insopportabile quando colpisce persone con disabilità grave, ricordando che le famiglie per dare assistenza sono costretta a pagare con risorse proprie, cosa moralmente insopportabile.

Infine, non va sottaciuto il fatto che attivando questi progetti centinaia di persone con titoli specifici relativi alla disabilità potrebbero trovare una giusta occupazione.