Politica

IL GRANDE IMBROGLIO DEI BROGLI ELETTORALI / SALVO SALERNO: LA CITTA’ IN MANO AI CETTO LA QUALUNQUE

Quando l’avvocato Reale ha denunciato che il diritto di voto dei siracusani era stato leso a giugno 2018 – giusta verifica della commissione ad hoc voluta dal tar di Catania – mi aspettavo che la città reagisse. Mi aspettavo una serie di iniziative per la difesa della legalità. Fiaccolate in tutti i quartieri del capoluogo con slogan tipo “giù le mani dai nostri voti”. Bisognava esorcizzare chi aveva inquinato il voto, chi aveva causato il disastro di migliaia di voti persi o addirittura in più rispetto ai votanti. Chi aveva insomma messo a rischio l’esercizio del voto democratico. Purtroppo questa protesta, le fiaccolate per la legalità non ci sono state. Anzi ci sono stati alcuni interventi dei soliti noti, tesi a parlare di questo scippo di democrazia come se fosse normale, regolare, praticamente istituzionale. Dopo un anno e mezzo ha parlato anche il beneficiario dello sconquasso dall’alto della sua acclarata competenza, il ricorso andava fatto colì e non così… Però lo spoglio non è tutto da buttare.. Qualcosa di regolare ci sarà pure stata…Non ci sono regole che fermano i dem..vedi Ortigia…l’astronave al Maniace…i beni comunali dati agli amici come se fossero cianfrusaglie di proprietà personale…Siracusa è nella melma dei peggiori sentimenti, ha bisogno della grande bonifica. Così mi diceva una preziosa amica commentando questi ed altri fatti. Sì, ha ragione lei, ci vuole proprio la grande bonifica e bisogna anche mettere la faccia per una pacifica, ma urgente manifestazione di piazza. Tutti insieme a parlarci, a confrontarci sui problemi veri, uniti a contestare i satrapi chiusi nel Palazzo, lontani mille miglia dalla città vera, vicinissimi solo ai loro piccoli interessi.

Prezioso e puntuale quello che ha scritto su questa brutta storia  l’avvocato Salvo Salerno: Le nefandezze, dolose (per me) o colpose che siano, nel voto comunale di un anno fa, vengono oggi certificate in una relazione ufficiale di 148 pagine redatta dal verificatore prefettizio incaricato dal TAR.

Venti sezioni dove è accaduto di tutto, settemila voti fantasma, il sospetto della scheda ballerina, presidenti di seggio incompetenti, asini, oppure corrotti e rispondenti a chi..?

Il verificatore prefettizio ha svolto le sue operazioni sotto gli occhi dei legali di Reale e Italia, In questo ultimo caso si nota l’omonimia del suo legale di fiducia col legale che assiste il chiosco Maniace nella causa dallo stesso chiosco intentata contro il Comune, di cui Italia è sindaco. A me pare discutibile. Ma niente più convince, in questa città, in mano ai Cetto Laqualunque. il voto per il consiglio comunale e quindi per il sindaco pare pesantemente viziato. Come avevo già sostenuto un mese fa, nell’intervista a I Fatti, che ha fatto storcere la bocca a parecchi, questa amministrazione comunale è irrimediabilmente sfregiata. Auspico la sola soluzione possibile: l’annullamento del voto. Diversamente dovremo vergognarci tutti.