FAZIO S’INCHINA AL PD E INTERVISTA L’EX SINDACO CHE LA PROCURA VUOLE IN GALERA
Fabio Fazio mi è simpatico fin da quando per vivere faceva imitazioni. Oggi fa una buona televisione, è sul pezzo, intervista persone che gli altri nemmeno si sognano di chiamare, magari perché non le conoscono. Il suo punto debole è l’appartenenza alla casta del Pd e dover quindi obbedire alle direttive di cordata. Per quanto riguarda la legge il PD ha legge che è valida solo per i loro iscritti o vicini di appartenenza.
Ieri insomma l’intervista a Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, Fazio se la poteva risparmiare. E’ ingiusta, Lucano non la merita visto che è rinviato a giudizio per fatti acclarati, tipo aver forzato la mano per far vincere a due cooperative amiche la raccolta dei rifiuti. Qualunque altro sindaco solo per questo sarebbe stato distrutto, lapidato, insultato, isolato. Lucano no. Lui è icona del Pd e della lotta a Salvini, quindi per lui la legge vale meno.
Il miglior commento è quello che scrive Wilkpedia sui fatti giudiziari di Lucano:
Nell’ottobre 2017 il sindaco Lucano è indagato dalla Procura di Locri in merito alla gestione del sistema dell’accoglienza: i reati contestati sono truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ai danni dello Stato e dell’Unione europea, concussione e abuso d’ufficio. Il 2 ottobre 2018, a conclusione dell’operazione Xenia, viene messo agli arresti domiciliari con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e illeciti nell’affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti (il giudice dichiara però infondate le accuse di concussione, truffa allo stato e abuso d’ufficio).. In particolare secondo il prefetto la gestione dei fondi è stata superficiale ma non è sopravvenuto alcun illecito da essa. Rimangono le accuse di aver collaborato per fare un matrimonio combinato per far ottenere il permesso ad una donna nigeriana di rimanere a Riace e di aver forzato la procedura per assegnare la gestione rifiuti di Riace alle cooperative Ecoriace e Aquilone. Il prefetto lo sospende da Sindaco. Il 16 ottobre 2018 il tribunale del Riesame revoca i domiciliari ma sancisce il divieto di dimora a Riace. L’11 aprile 2019 Lucano viene rinviato a giudizio per abuso d’ufficio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il 12 aprile 2019 viene indagato insieme ad altre nove persone per truffa e falso in relazione alla gestione dei migranti a Riace.