Politica

UNA SARTORIA PER FEDERICK? E I SIRACUSANI IN DIFFICOLTA’? CI DISPIACE CARO ARCIVESCOVO, MA NON CONDIVIDIAMO

Rep: Una nuova attività commerciale frutto di un progetto di accoglienza e integrazione dell’Arcidiocesi di Siracusa. Sarà inaugurata questa sera alle ore 19.00 in via mons. Carabelli 56 a Siracusa, “Derick fashion”, una sartoria sociale che si occuperà di confezionare abbigliamento per uomo, donna e bambino. Un’idea nata grazie al progetto 8xmille “Liberi di partire, liberi di restare” a cura delle suore missionarie di San Carlo Borromeo Scalabriniane in sinergia con la Caritas diocesana di Siracusa, Progetto Policoro, lo sportello lavoro “Labor ergo Sum” e l’associazione Padre Massimiliano Maria Kolbe. Ad aprire la sartoria sarà Federick, nigeriano, che insieme alla moglie Agatha in stato di gravidanza e alla figlia Mery di due anni, risiedeva in Libia e fu costretto ad affrontare un viaggio in mare nel giugno del 2015. In Libia Federick gestiva una sartoria, ma il cambiamento della situazione politica ha provocato il sequestro del negozio.  Federick è stato costretto a fuggire con la famiglia e l’unica soluzione è stata affrontare un viaggio in mare. Arrivato in Italia il nucleo familiare è stato inserito in un centro di accoglienza e poi accolto dalla comunità parrocchiale Maria Ss.ma Addolorata a Grottasanta guidata da padre Felice. I fedeli hanno accettato di farsi carico spiritualmente, moralmente ed economicamente della famiglia affittando loro una casa. Oggi la famiglia è più numerosa con l’arrivo di Emanuele nel gennaio del 2016 e Gabriele a luglio 2017. L’attività commerciale è dotata di macchinari professionali per la realizzazione di abiti su misura, ma si occuperà anche di servizi di cucito rapido e riparazioni sartoriali. Avviata una partnership commerciale con il negozio “Le Divise” per la realizzazione di abiti tradizionali e divise lavorative.

Questa è la notizia.

Dobbiamo dire che l’integrazione è importante, ma i tempi nella nostra città non ci sembrano i migliori. Così come non ci sembra corretta l’impostazione della Curia siracusana che continua con iniziative che hanno un chiaro sapore politico di parte, ricordiamo, ad esempio, la veglia in Cattedrale per la Sea Watch, per quei gran fusti della Sea Watch. Seguendo da vicino il disagio di tante famiglie siracusane, avendo constatato la rabbia di tante persone sulla vicenda dei loculi visto che non erano e non sono in grado di pagare due volte quello che i loro cari avevano già pagato profumatamente, abbiamo visto molte, troppe, famiglie siracusane col problema quotidiano di avere i soldi per fare almeno un pasto decente. Vogliamo dire che nella situazione di Federick a Siracusa ci sono centinaia e centinaia di persone nella nostra città. Ecco, utilizzare l’8xmille per il progetto “Liberi di partire, liberi di restare” non ci pare una scelta equilibrata. Si sarebbe potuto finanziare un progetto per i siracusani e chiamarlo “Liberi di vivere nella loro città”. No, la Curia, così come il Santo Padre, ci sembrano troppo sbilanciati pro migranti su queste vicende. Praticamente dimenticati le nostre famiglie indigenti, gli anziani soli, i bambini sfortunati, i poveri cristiani,  e gli indigeni in difficoltà.