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SALVO CARNEVALE: BASTA CHIACCHIERE, EDILIZIA PIU’ SICURA CON FATTI E INVESTIMENTI

Rep: Non c’è niente di più patetico che sentire dichiarazioni di sorta e di facciata, spesso melodrammatici ed accorati, quando i riflettori si accendono sul lavoro nero e sulle gravi carenze dal punto di vista igienico ed in particolare su quello della sicurezza,  nel mondo dell’edilizia. Tutti tengono continuamente aggiornato il pallottiere con il fazzoletto in mano, soprattutto quando si parla di infortuni e decessi nel mondo del lavoro, ma nessuno pensa minimamente di risolvere il problema.

            I numeri a nostra disposizione nella provincia di Siracusa continuano ad essere quelli di sempre, drammatici e inquietanti.

            Il sistema bilaterale edile con il deciso contributo delle organizzazioni sindacali ha lavorato benissimo in questa fase drammatica. Abbiamo trovato, nell’ultimo anno e mezzo, 181 cantieri irregolari in 14 Comuni, grazie alla rete di informazioni e condivisioni costruita insieme agli organi di vigilanza. In questi 181 cantieri sono stati regolarizzati ben 150 operai e abbiamo fatto emergere 1,5 milioni di euro. L’Osservatorio degli enti bilaterali in edilizia sta facendo un lavoro straordinario, ma ovviamente insufficiente, rispetto al monumentale problema del lavoro nero e irregolare che condiziona anche i numeri legati agli infortuni. I dati Inail parlano chiarissimo; dal 2014 al 2018,  il numero degli infortuni, il cui 35% proviene dal settore delle costruzioni, sono i seguenti: (2014: 2.347; 2015: 2.292; 2016: 2.460; 2017: 2.479; 2018: 2.464).

            Nei primi 8 mesi del 2019 vi è stato un aumento di 3 denunce di infortunio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (da 1576 a 1579) ed in considerazione del fatto che l’occupazione media in edilizia scende di circa l’8% annuo, il dato risulta ancora più drammatico.

            Il tutto senza contare ovviamente il fenomeno che tutti conoscono e di cui nessuno parla. La ‘classica’ telefonata del datore di lavoro che prega o minaccia l’operaio di non denunciare l’infortunio per evitare evenutale aggravi sui premi assicurativi.

            Un quadro allarmante che merita risposte normative, giuridiche ed economiche, al netto degli interventi già rilevantissimi degli organi di vigilanza che spesso non sono messi nelle condizioni di operare, con fluidità, sul territorio a causa delle ristrettezze economiche delle amministrazioni pubbliche e a causa della precarietà contrattuale. Serve l’istituzione della patente a punti per le aziende meritevoli e rispettose dei contratti; serve un piano straordinario di assunzioni di ispettori operanti sul territorio e serve un serio intervento sanzionatorio dal punto di vista civile e penale. Senza questi interventi saremo destinati a rimanere nell’ambito delle chiacchere e delle stucchevoli dichiarazioni di convenienza, tipiche di questo sistema politico.

25.10.2019

                                                            Salvo Carnevale- Segr. Gen. FILLEA-CGIL SIRACUSA