Politica

MATTEO? SPREGIUDICATO COME IL SUO EPIGONO LOCALE

Dovrei avere un pò più di rispetto per il mio istinto e dirle, sempre, le cose, quando mi vengono in mente, senza eccessivi scrupoli. Mi sono frenato, ma ho pensato che, a dire prima ciò che sto dicendo (tardi) adesso, mi avrebbero dato del “malupinsanti”.
Insomma, il nostro Matteo (quello buono..?!) dà il via alla sua scissione dal PD, appena messo al sicuro il governo M5S-PD e, quindi scongiurato le elezioni.
Il nostro Matteo (quello buono..?!) non voleva neppure pensarci allo scioglimento delle Camere e per questo obiettivo si è spinto, contronatura, persino a baciare il rospo cinquestelle, col quale si è scambiato offese che neanche in un lupanare…
Ma andare al voto avrebbe significato, per il nostro Matteo, assottigliare la sua pattuglia di fedelissimi deputati e senatori. Agli italiani ha detto che lo faceva per scongiurare l’aumento dell’IVA e per allontanare dal governo l’altro Matteo (quello cattivo). Praticamente si è immolato per il bene della Nazione..
E così oggi, incassato il risultato, si fa il suo partito, ovviamente “leopoldino” nelle forme, ma sostanzialmente personale, con ciò svuotando il PD dei suoi parlamentari. Non contento, il nostro Matteo (quello buono..?!) lascia nel PD alcuni suoi fedelissimi, col ruolo di pontieri e, presumibilmente, di agenti. Fino a ieri, dico, proprio fino a ieri, i suoi luogotenenti (vedi Faraone su La Sicilia) lasciavano intendere che la scissione era solo un’ipotesi che si sarebbe concretizzata solo se il PD non avesse “innovato” nella sua politica.. Invece era tutto pronto. Questa insomma è la “nuova politica” del nostro Matteo, “quello buono”. Un capolavoro di bizantinismo, doppiogiochismo, trasformismo, logiche di pura occupazione del potere, altro che innovazione e progressismo.
Lo stesso tipo di politica doppia e spregiudicata, la fa l’epigono renziano sindaco di Siracusa, come plasticamente si vede dai suoi rimpasti. Nessuna tristezza, nessuno stupore, è quanto esattamente ci aspettiamo da loro. Si, ho indovinato, proprio non potevo restare in quel mondo.

Salvo Salerno