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EZECHIA PAOLO REALE SU MONTANTE, AGEN E ANNUNZIATA: IL GOVERNO MUSUMECI RIVEDA LE SCELTE OPACHE DELLA CAMCOM DI SIRACUSA A CATANIA E DELL’AUTORITA’ PORTUALE

Rep: “Forse è arrivato il momento che il nuovo governo regionale riprenda in mano i dossier sull’accorpamento della Camera di Commercio di Siracusa a Catania ed Autorità Portuale di Augusta e corregga errori ed orrori di scelte del passato così opache. Questo in democrazia è il principio dell’alternanza: non cambiare le persone ma consentire la continua verifica dell’operato degli amministratori pubblici e la rimozione degli effetti negativi delle loro azioni”. Non usa mezzi termini Ezechia Paolo Reale, già assessore regionale, intervenendo sulle ultime vicende giudiziarie di questi giorni.
  “Non ho mai conosciuto Montante e non anticipo certo giudizi sulla conclusione del suo processo. A parte le responsabilità penali, mi pare che dalla sentenza di questi giorni emerga un quadro allarmante sui meccanismi che hanno guidato negli ultimi anni decisioni importanti per la vita di intere comunità. L’area di influenza diretta è nota: Confindustria e Camere di Commercio. Il territorio è quello di Siracusa, per cui da anni mi spendo”.
         “Non possiamo non accorgerci – aggiunge Reale – delle sequenze dei fatti: accorpamento della Camera di Commercio di Siracusa a quella di Catania e conseguente potere economico e decisionale sull’aeroporto di Catania;  lo scippo del Port Authority  ad Augusta in favore di Catania sulla base di una relazione del precedente governo regionale, in “splendida” sinergia con il ministro Del Rio del PD, che ha fatto rotolare dalle risate qualunque siciliano del Sud-est per le sciocchezze che conteneva. Ora il presidente della Camera di Commercio di Catania- Siracusa- Ragusa, Pietro Agen, sembra non fosse eleggibile perché massone e il titolare della Port Authority di Catania-Augusta, Andrea Annunziata, è stato sospeso dalla magistratura per gravi illeciti che si presume abbia commesso”. “Il nuovo governo regionale è un governo coraggioso ed attento – conclude Paolo Reale – mi piacerebbe se riuscisse ad andare oltre la già difficile ordinaria amministrazione, aggredendo i frutti avvelenati del passato”.