Politica

CORRADO GIULIANO, TI PIACE L’ARCIVESCOVO? “NON HO OPINIONE”

 Corrado Giuliano, ti piace questo Arcivescovo?

Non ho opinione.

Tu appartieni ad una generazione che ha sempre lottato. Certo, oggi non penso che la battaglia per il santuario-mostro di viale Teocrito la faresti più

Devo questa mia combattività all’esempio assai più alto di amici carissimi che, in via del tutto occasionale dagli anni ’60 mi è capitato di frequentare, Gioacchino Gargallo, Giuseppe e Santi Luigi Agnello, Salvatore ed  Ettore Di Giovanni, amici/nemici come Nino Consiglio, la mia decennale unione di intenti con Pippo Ansaldi, con Ermanno Adorno, che non mi lesina critiche ed insulti, ma che trovo come pochi altri della sua generazione una inesauribile fonte di memoria e  di lucidità di lettura critica del nostro presente.

Il Santuario continuo a ritenerlo una ferita imposta alla città da una politica ed un clero che furbescamente hanno aggirato vincoli archeologici e valutazioni di esperti di Arte Sacra: sarò fissato, ma spero in una generazione futura che si convincerà , nella stessa misura in cui noi ci siamo convinti ad abbattere i silos che deturpavano il Porto Grande. Poi caro Salvo c’è sempre la natura, il Santuario è piazzato sull’antico letto del fiume Syracos, uno dei motivi dei cronici allegamenti che subisce, e come sai il cemento alla fine non è longevo

Se tu fossi appena laureato andresti via da Siracusa?

E’ una questione che mi sono posto quando le mie figlie hanno preferito andare a studiare all’estero, una spinta che prescindeva dalla valutazione negativa del vivere a Siracusa, oggi le opportunità devi creartele senza la rete che prima ti garantiva la famiglia ed il tuo ambiente. Grazie alla velocità e pervasività degli scambi, lo spazio in fondo si è annullato, fare esperienze fuori il perimetro della città aiuta a valutare con maggiore attenzione carenze e qualità della vita, a valutare che l’andar via in una fase di formazione è sicuramente una occasione di crescita, che tuttavia va mirata ad un investimento futuro nelle nostre risorse. E’ evidente che questo giudizio è alterato dal mio attaccamento irredimibile allo ‘scoglio’, testimonianza che mi sforzo di trasmettere alle giovani generazioni di professionisti che hanno tutte le possibilità di andar via ma anche di restare dialogando e lavorando con realtà lontanissime, grazie alla forza delle iniziative che sapranno costruirsi, valorizzando e  sfruttando in tutti i campi il nostro brand siciliano ed italiano.    

SABATO L’INTERVISTA INTEGRALE